Il Consigliere federale Alain Berset continua la sua lotta contro l’esplosione dei costi della sanità.
Un rapporto di un gruppo di esperti internazionali è la base per nuove misure
Ogni anno il sistema sanitario svizzero non è risparmiato da un aumento dei premi cassa malati. Nel 2016 l’aumento dei premi dell’assicurazione di base ha raggiunto i 36 miliardi di franchi e lo scorso settembre il Consiglio federale ha annunciato che l’aumento nel 2018 sarà del 4%. Le misure adottate fino ad ora non sono state sufficienti a evitare gli aumenti e il ministro della sanità Alain Berset non si arrende e non perde di vista l’obiettivo di contenere i costi della sanità. La scorsa settimana ha presentato i risultati di un rapporto elaborato da 14 esperti internazionali provenienti da Germania, Francia, Paesi Bassi e Svizzera, che si sono occupati di misure che ridurrebbero i costi per alleggerire l’assicurazione malattia obbligatoria. Due le questioni incalzanti delle quali si è occupato il gruppo: Come contrastare l’annuale aumento dei costi che sono molti superiori alla crescita economica e con quali misure l’estero combatte i costi della sanità. Dal rapporto emerge la critica a tutti gli attori della sanità che “s’impegnano poco nella responsabilità dei costi” nonostante abbiano “un margine d’intervento ampio” per sviluppare modelli di cura che puntino all’innovazione, al risparmio e a una maggiore efficienza.
Il rapporto degli esperti è un toccasana per Berset: “Questa volta abbiamo un gruppo di svizzeri e stranieri che ci consegnano un pacchetto di misure su cui lavorare”. Gli esperti propongono 38 misure, di cui due principali. Uno è l’introduzione di un limite massimo di spesa per frenare la crescita nei diversi settori delle prestazioni. Se l’obiettivo non sarà raggiunto, si prevedono sanzioni. Quest’ultima misura è già in vigore in Germania e in Francia e in tre cantoni. Chi supera il limite sarà rimborsato per le prestazioni con una tariffa ridotta, con l’obiettivo di diminuire le prestazioni ingiustificate. “I tetti potrebbero essere fissati annualmente, ma non devono limitare in nessun modo l’accesso alle cure per i pazienti” ha detto Berset. L’altro punto riguarda l’introduzione di un articolo per la sperimentazione di progetti pilota innovativi.
Il governo approfondirà le proposte del gruppo di esperti, e le nuove misure saranno temi di un lungo processo politico. Ma sarà arduo farle passare, perché Berset dovrà tenere conto delle critiche prontamente avanzate in comune dalle assicurazioni malattia, dall’associazione dei medici FMH, dagli ospedali, dall’industria farmaceutica, dai farmacisti. Tutti attori che approfittano dell’attuale sistema sanitario e che temono la rinuncia a prestazioni che verrebbero a mancare con l’introduzione di un limite massimo di spesa. Il Consiglio federale punta proprio sulle prestazioni ingiustificate, perché non portano benefici ai pazienti bensì solo costi, questi ultimi poco trasparenti. “L’alta qualità del sistema sanitario deve essere mantenuta, ma deve essere anche pagabile” è l’obiettivo prioritario che si prefissa il ministro della sanità. Con la “Strategia 2020”, il Consiglio federale ha già in fase di attuazione circa un terzo delle misure proposte dal gruppo di esperti: ad esempio il trasferimento delle prestazioni dal settore stazionario a quello ambulatoriale o un sistema di prezzi di riferimento del settore dei medicamenti.
Gaetano Scopelliti