Il tradizionale discorso di fine anno del Capo dello Stato Sergio Mattarella che lancia un appello ai partiti in vista delle prossime votazioni del 4 marzo!
Solo quattro giorni prima il Capo dello Stato ha firmato il decreto di scioglimento del Parlamento portando così a compimento la diciassettesima legislatura. Nello stesso tempo, sciolte le Camere, è stata decisa la data delle elezioni: si voterà il 4 marzo 2018 e alla fine dello stesso mese il nuovo Parlamento si riunirà per scegliere i presidenti. Nel frattempo Sergio Mattarella non può mancare per il consueto discorso di fine anno in cui ha parlato di giovani, diritti, ha lanciato un appello a Papa Francesco e ricordato alcune tragedie che hanno scandito l’anno appena trascorso.
Settant’anni fa la Costituzione
“Care concittadine e cari concittadini, un saluto cordiale e un grande augurio – ha esordito Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno – a tutti coloro che sono in Italia e agli italiani che si trovano all’estero. Tra poco, inizierà il 2018. Settant’anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti. Su questi valori, principi e regole si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica”
Una pagina bianca scritta dagli elettori
“Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del Parlamento – ha detto il Capo dello Stato pronunciandosi sulle prossime elezioni – e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere. È stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione. Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere. Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese. Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta”.
Il clima, il futuro, Papa Francesco e la maggiore priorità: il lavoro
“Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove – continua Mattarella nel suo discorso rivolto al popolo italiano – La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere. Un’era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l’uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti. Si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi. L’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale. Il dovere di proposte adeguate – proposte realistiche e concrete – è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese. Non è mio compito formulare indicazioni. Mi limito a sottolineare, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. È necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano. Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell’Italia centrale”.
Un pensiero alle vittime delle tragedie
In conclusione Sergio Mattarella non ha dimenticato di citare le vittime delle tragedie avvenute in Italia e all’estero che hanno coinvolto i nostri connazionali: “Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell’anno, hanno attraversato momenti di dolore. Un pensiero particolare va ai nostri concittadini vittime dell’attentato di Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all’estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo”.
foto: Ansa