Propone una giuria popolare per verificare la veridicità delle notizie
Il leader del Movimento Cinque Stelle si scaglia contro i media postando un messaggio su Twitter il tre Gennaio, nel quale afferma che i giornali e i tg sarebbero «i primi fabbricatori di notizie false nel Paese» e propone una giuria popolare per le «balle dei media». È subito polemica.
Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, risponde su Facebook con toni accesi: «È un’offesa non sanabile, ne risponderà in sede penale e civile. Si trovi un avvocato».
Beppe Grillo torna alla ribalta per smascherare le bufale sul web e ristabilire la verità e chiede giustizia avvalendosi di una giuria popolare che stabilisca la veridicità delle notizie. Trattasi di «cittadini scelti a sorte» scrive «a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo. Così forse abbandoneremo il 77° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa».
L’osservazione di Grillo parte dal presupposto che tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull’esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell’inquisizione proposto dal presidente dell’Antitrust. «Così il governo» scrive Grillo su Il blog delle stelle «decide cosa è vero e cosa è falso su internet. E alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa?». Ad esempio, continua a scrivere, «Il quotidiano La Stampa ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, né degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche».
Enrico Mentana intanto sembra aver smorzato i toni in un successivo post su Facebook nel quale afferma: «So che gli amanti del sangue social vorrebbero che lo scontro andasse avanti fino alle estreme conseguenze, e del resto su Twitter sta proseguendo nei miei confronti il trattamento che potrete verificare, da parte di tanti pasdaran che forse non aspettavano altro. Ma la rettifica (chiamiamola così) del m5s fa obiettivamente venir meno gli estremi per un passo giudiziario. Mi sono mosso per difendere la reputazione del tg che dirigo da un’accusa grossolana e infamante per qualunque testata, e sicuramente del tutto fuori luogo per il Tgla7. Non me ne frega niente di “fare il fenomeno”. Il mio campo è quello della libera e corretta informazione, non quello delle gare tra forzuti della politica o del web».
Affinché le balle mediatiche vengano smascherate, a voi, cari lettori, l’ardua sentenza.
Danio Migliore
foto: Ansa & beppegrillo.it