A partire dal 13 aprile il remake in live action del grande film d’animazione Disney del 1967 tratto dal famoso romanzo di Kipling
Un tuffo nel passato nelle storie universali, quelle che non passano mai e che se riproposte non possono che arricchirsi di piacevoli effetti per sorprendere e colpire il pubblico in sale. È il caso de “Il libro della giungla”, un classico che non passa mai.
Dai tempi di Kipling che diede vita al personaggio del piccolo Mowgli, al momento in cui il grande colosso Disney lo animò insieme a tutti gli altri personaggi, “Il libro della giungla” è entrato di diritto tra i grandi classici che non tramontano mai e la resa reale di questo immenso cast fatto di animali più o meno feroci, dovuta all’ultimo remake in live action prodotto ancora una volta dalla Walt Disney Pictures e diretto da Jon Favreau, lo rendono davvero eccezionale. Girato in India, gli animali del film, tigri, pantere, scimmie, orsi e serpenti, sono tutti realizzati tramite tecnologia CGI e l’unico attore “umano” è l’esordiente Neel Sethi nei panni di Mowgli.
“Il Libro della Giungla è una storia universale, in cui tutti possono identificarsi, che racconta il percorso di crescita di un bambino”, dice il produttore Brigham Taylor. “Walt Disney ha raccontato la storia attraverso l’animazione tradizionale ma noi oggi abbiamo la tecnologia adatta per portare in vita questi personaggi, rendendoli fotorealistici: possiamo inserire perfettamente un bambino vero all’interno di un ambiente digitale, in modo totalmente credibile”.
Se si vuol parlare di cast lo si può fare solo attraverso le voci degli animali protagonisti del lungometraggio e mentre nel doppiaggio originale troviamo grandi attori come Bill Murray (Baloo), Ben Kingsley (Bagheera), Lupita Nyong’o (Raksha), Christopher Walken (Re Luigi), Idris Elba (Shere Khan) e Scarlett Johansson (Kaa); in quello italiano troviamo tra i migliori doppiatori a livello internazionale che prestano la voce ai grandi protagonisti de “Il libro della giungla”, a cominciare dal grande artista Neri Marcorè, che già in passato ha prestato la voce a tanti film d’animazione (tra cui Up!) che darà la voce all’orso filosofo Baloo.
Bagheera, invece, la pantera amica di Mowgli, sarà doppiata da Toni Servillo che in precedenza ha doppiato anche il personaggio dell’Aviatore nell’adattamento cinematografico de “Il Piccolo Principe” diretto da Mark Osborne. Violante Placido doppia invece Raksha, la Mamma Lupa che alleva Mowgli come un figlio dopo che i suoi genitori sono stati uccisi da Shere Khan.
Per quanto riguarda il clan dei cattivi, Giovanna Mezzogiorno nel ruolo di Kaa, che nel live action è un pitone femmina in grado di ammaliare con la voce e con lo sguardo. Shere Khan, la temibile tigre nemica di Mowgli, è doppiata da Alessandro Rossi. Una novità nel campo del doppiaggio è rappresentata da Giancarlo Magalli, apprezzatissimo conduttore televisivo, che doppia Re Luigi, l’orango a capo delle scimmie che tenta di estorcere a Mowgli il segreto del fuoco. In realtà Magalli non è proprio nuovo nel campo visto che Magalli ha già doppiato Filottete in “Hercules” nel 1997.
Per quanto riguarda la voce italiana del piccolo protagonista, unico umano nella pellicola, ci pensa il giovane Lorenzo D’Agata. Per quanto sia giovane, D’Agata ha già esperienza nel doppiaggio avendo dato voce ad Arlo ne “Il viaggio di Arlo” e di Mike da bambino in “Monsters University”. Quello che colpisce soprattutto del nuovo lungometraggio è la storia che anche se conosciuta ai più, risulterà grandiosa nei grandi artifici degli effetti speciali e nelle animazioni eccezionali. Secondo Favreau, la storia è infatti il fattore principale. “Penso che i film debbano offrire un’esperienza emozionante”, dice il regista.
“Un grande spettacolo visivo non ha valore se il pubblico non riesce a creare un legame emotivo con i personaggi. Ogni storia deve possedere umanità, emozioni e umorismo, senza però tradire le intenzioni del film. L’obiettivo è quello di trasportare il pubblico in un’avventura. Il pubblico vuole il brivido, il divertimento. Ho cercato di fare un film che vorrei vedere anch’io”.
Il film sarà visibile nella Svizzera francese a partire dal 13 aprile e nei cantoni tedeschi e in Ticino dal 14 aprile.