Facile commentare una iniziativa commerciale in corso d’opera. Perché il progetto si presenta come realtà, le prospettive come obiettivi, e la partecipazione di autorità e professionisti consolidano il successo di strategie condivise ed il presidio di un mercato. Nel caso del recente Lifestyle Innovation Day svoltosi recentemente al centro culturale LAC di Lugano, a sottolineare la importanza dell’evento basterebbero il numero dei partecipanti e le autorità presenti. Facendosi interpreti di un trend ormai di pubblico dominio, i rappresentanti accademici e politici hanno confermato che la resilienza, il recupero economico ticinese e, più in generale, della piattaforma italofona sud europea, oggi sono il prodotto della riconversione digitale e della convergenza di fenomeni economici sinora paralleli. Ci riferiamo innanzitutto alle start up, la neo-imprenditorialità in cerca di affermazione, ed alla blockchain, la riorganizzazione in digitale di quanto sinora giustificato dalle formalità su carta. A questi due fattori, come elemento di contrasto creativo, potrebbero aggiungersi le criptovalute, fenomeno spontaneo e pubblicizzatosi grazie a spettacolari rialzi dei corsi, ma ora incamminato ad una maturità di prodotto che per giustificarsi sui mercati istituzionali comprende doverne riconoscere le regole e le conseguenti responsabilità.
Queste non sono che le premesse delle pacifiche, ma concrete e talvolta sorprendenti innovazioni ricordate dal Lifestyle Innovation Day. Ad esempio, ha esordito il Sindaco di Lugano Michele Foletti, tra breve Lugano Living Lab, la agenzia comunale della città del Ceresio, sussidierà la formazione di imprenditori digitali, coinvolgendo il mondo accademico ticinese. Anche Stefano Rizzi, direttore della Divisione Economia canton-ticinese, e Monica Duca Widmer, Presidente della Università della Svizzera Italiana, hanno riconosciuto che networking, scambio di competenze, e collaborazione fra pubblico e privato sono le carte vincenti di un Ticino “competitivo ed innovativo” ormai in sintonia con il motore economico-finanziario della Confederazione, la Greater Zurich area. La predisposizione bipartisan pubblico-privato oggi porta il Lifestyle Tech Competence Center ad essere associato agli Innovation Parks svizzeri, il network delle eccellenze creative elvetiche, presenti anche a Basilea, Losanna e Bienne. Questa evoluzione è ulteriormente propiziata da un favorevole clima economico di cui il settore si trova a beneficiare. Ad esempio, ha ricordato il suo presidente Carlo Terreni, secondo gli ultimi dati disponibili la Svizzera è la area più innovativa a livello mondiale, con 17 miliardi di dollari investiti nel 2021 per le attività di ricerca e sviluppo, e che per l’anno in corso solo per le nuove tecnologie legate alla intelligenza artificiale riuscirà ad attrarre investimenti per ben 500 miliardi di dollari. Di particolare interesse, a livello globale, è il potenziale rappresentato dalla Generazione Z, i nati tra il 1995 ed il 2010, un target di consumatori che rappresenta un terzo della popolazione mondiale, quasi 2.5 miliardi di persone, capaci di influenzare il 40% delle preferenze di spesa, oltre che rappresentare il 27% della forza lavoro del nostro pianeta. Ma, dicevamo, le innovazioni ricordate dai relatori del Lifestyle Innovation Day sono rivoluzioni pacifiche. Perché si basano su concetti che ci sono già familiari, come ad esempio qualità di prodotto e servizio, creatività, attenzione al cliente ed alle sue priorità di spesa. Ciò che oggi rende innovativi questi obiettivi è il nuovo modo di realizzarli.
La digitalizzazione permette uno sviluppo di prodotti in-house, all’interno della azienda, un reciproco scambio di competenze con le università ed i centri di ricerca, amplia e semplifica l’accesso di investimenti e partnerships tra operatori, avviando un modello strategico, ovvero condiviso dai consumatori e dalle stesse aziende, ormai consapevoli che pretese ed attività economiche non possono espandersi all’infinito in un mondo che invece convive con la limitatezza delle risorse. Affinché queste diventino missioni possibili anche alle nuove realtà economiche, è stato ricordato, la Svizzera mette a disposizione i servizi della agenzia statale Innosuisse (innosuisse.ch), che nel 2021 ha finanziato per quasi 330 milioni di franchi progetti legati ai trasferimenti di competenze produttive e di sviluppo digitale, incluse le start up. “Inventiva, competenza, disponibilità di finanziamenti: sono queste le chiavi della innovazione”, ha riassunto Terreni al termine della sua introduzione. La giornata è proseguita sviluppando quattro filoni tematici: evoluzione del settore fashion & luxury; aggiornamento delle strategie di vendita; innovazioni nei settori benessere, cosmetica ed alimentare; la Svizzera come destinazione e piattaforma per la ricerca, lo sviluppo ed il finanziamento di nuovi progetti. In questo contesto, nel corso del ricchissimo programma di lavori, il Lifestyle Tech Competence Center ha confermato di avere raggiunto un accordo con la Shenkar University di Tel Aviv, ateneo che i media segnalano in 15° posizione tra le 50 più autorevoli fashion school a livello mondiale.
di Andreas Grandi