Abbiamo visto diverse volte le sciagure e i drammi che si sono consumati a causa delle intemperie che ancora, nel 2017, l’uomo non è in grado di affrontare. Nonostante le moderne tecnologie, purtroppo, sembra ancora impossibile non piegarsi alla forza della natura e ai suoi fenomeni che provocano milioni di vittime. Abbiamo visto terremoti spaventosi, abbiamo assistito a Tzunami di intensità paradossali, a crolli di montagne, a piogge torrenziali, alluvioni, precipitazioni, valanghe e roghi infernali e purtroppo non abbiamo potuto fare altro che aspettare il conto delle vittime. In Italia il conto delle vittime si ha anche con le forti piogge, come quella che ha colpito Livorno nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana. Qui il numero delle vittime è arrivato a 7, tra cui una famiglia quasi per intero composta da padre, madre, figlio minore e nonno che era intervenuto per aiutarli. L’unica superstite di questa ultima tragedia è la figlia più grande, grazie all’intervento tempestivo intanto del nonno e poi di un vicino di casa. Secondo le prime ricostruzioni, la casa, situata al piano terra di un palazzo signorile a due passi dal lungomare, è stata letteralmente sommersa dall’onda di acqua e detriti che arrivava da poco distante, dal Rio Maggiore, un torrente ‘tombato’ da decenni e che ha la propria foce in mare, ad un centinaio di metri in linea d’aria. Non c’è stato molto da fare per la famiglia Ramacciotti, la velocità con cui le stanze dell’abitazione si sono riempite non ha lasciato scampo.
“Questa ennesima calamità provocata da straordinario maltempo dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione, seria e approfondita, sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio”. Sono queste le parole del presidente della Repubblica Mattarella a proposito del nubifragio che ha colpito Livorno e la Toscana. Aldilà dell’atto formale, delle parole dovute per la tragicità dell’evento, è vero che non si è fatto mai abbastanza per affrontare le criticità dovute agli effetti climatici. Il nostro territorio è ormai al tracollo, ma quel che è peggio è che stanno crollando anche la nostre certezze, come quando si crede di essere al sicuro nella propria casa, che invece presto di rivelerà essere la perfetta trappola per topi che non lascia scampo. “Si poteva evitare? Sì, se ci fosse stata prevenzione”. “Serve stato di allerta ai massimi livelli, non è più un’emergenza locale ma nazionale”, ha dichiarato invece il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, nella polemica insorta all’indomani della tragedia. Dall’altra parte però Livorno, come tante città d’Italia, pecca nella messa in sicurezza, in manutenzione, pulizia e interventi preventivi delle strutture, così che al minimo disagio meteorologico si teme la tragedia. Fa una certa impressione pensare che un nubifragio, per quanto terribile e inaspettato, riesca a fare in Italia quasi lo stesso numero di vittime del temuto uragano Irma in Florida.
Allora il mondo della politica rifletta sui cambiamenti climatici che provocano queste tragedie in tutto il mondo, ma non tralasci sempre e ancora le situazioni locali, la manutenzione e la messa in sicurezza delle nostre città.