L’ondata di maltempo ha messo in ginocchio l’Europa Centrale che conta vittime mentre si cercano ancora i dispersi. Una catastrofe che sembra dipendere dal cambiamento climatico
Non sembra ancora avere fine l’ondata di maltempo che si è riversata in maniera particolare in centro Europa, centinaia le vittime, soprattutto in Germania dove si contano più di mille dispersi. Anche la Svizzera è stata colpita dai forti temporali, grandinate con raffiche di vento e dalle piogge intense che non accennano a diminuire. In tutto il territorio elvetico, per via dell’ondata di maltempo si sono verificati disagi e situazioni critiche: autostrade chiuse, interruzioni di collegamenti ferroviari, mezzi bloccati, strade in centri abitati ostacolate dalla caduta di alberi, casi di allagamenti e danni alle produzioni locali. MeteoSvizzera avverte che rimane alto l’allerta di inondazione con livello di pericolo 4 (pericolo forte), in modo particolare sul lago di Zurigo, sul lago dei Quattro Cantoni, sul lago di Thun e parti dell’Alto Vallese e del cantone di Uri. Il pericolo a livello 3, invece, rimane per ampie parti della Svizzera occidentale e centrale. La pioggia non dovrebbe diminuire fino a lunedì, secondo i meteorologi, ad oggi in Svizzera non vi è alcuna vittima o feriti a causa del maltempo.
Le zone più colpite
Le vittime, invece, ci sono stante e non sono neanche poche, a causa di questa ondata che si è abbattuta soprattutto in Europa centrale. In Germania ad oggi sono state verificate 93 vittime per via dell’alluvione, mentre si cercano i dispersi il cui numero si aggira intorno a 1300 persone. Questa mattina a Erftstadt-Blessem, a circa 40km da Colonia, una gigantesca frana ha inghiottito case e auto facendo salire il bilancio delle vittime e dei dispersi. Sono in corso le operazioni di soccorso sia con l’ausilio di elicotteri che con le barche. 23, invece, è il numero delle vittime in Belgio, ma criticità e dispersi si registrano anche in Olanda. 550 famiglie sono state evacuate a Roermond lungo il corso del fiume Mosa, che ha raggiunto la portata di 3300 metri cubi al secondo, stabilendo un record.
L’impatto climatico
“Nessuno può dubitare che questa catastrofe dipenda dal cambiamento climatico”, ha affermato il ministro dell’Interno Horst Seehofer, parlando allo Spiegel aggiungendo che un’alluvione “con così tante vittime e dispersi io non l’ho mai vissuto prima” e per questo il ministro ha promesso aiuti per le aree colpite, e sollecitato maggiore impulso alle politiche ambientali.
E proprio all’impatto climatico sull’ambiente mira la proposta della Commissione Europea che vuole eliminare entro il 2035 i veicoli inquinanti come quelli a benzina. Entro 14 anni si mira a mettere in circolazione solo veicoli a impatto zero sull’ambiente favorendo investimenti per le vetture ecologiche. Nessuna macchina a benzina o diesel e nemmeno ibride, sembra che le uniche ammesse saranno quelle elettriche e a idrogeno.
Certo si tratta di una proposta, ma la Commissione però sembra essere convinta, perché sostiene che i veleni dei tubi di scappamento rappresentano il 20% dei gas serra nel Continente.
Redazione La Pagina