Grande successo del titolo Fiat in Borsa che supera la soglia psicologica degli 11 euro, traguardo che non raggiungeva ormai dal settembre 2008.
A sostenere il rally del Lingotto, iniziato nelle scorse settimane, sono la generale fiducia degli investitori per le prospettive del gruppo e le attese per i dati della trimestrale: a spingere il titolo Fiat è stato anche l’aumento del target price da 8,3 a 16,8 euro deciso da Morgan Stanley, oltre che le parole dell’amministratore delegato, Sergio Marchionne che in una recente intervista rilasciata a Globe and Mail, ha previsto un ritorno al profitto operativo per Chrysler nei prossimi 24 mesi.
Il merito di tanti successi lo si deve a diverse contingenze, l’arrivo dei nuovi modelli, a partire dalla Fiat Punto Evo, dalla Lancia Delta e dalla Alfa Romeo Mito, ma soprattutto, al fatto di avere oggi a disposizione una nuova gamma di motori quale, ad esempio, è il motore Multiair.
Secondo Adam Jones, analista di Morgan Stanley, Chrysler potrebbe registrare nel 2010 un utile operativo di 841 milioni di dollari, a fronte di una perdita netta di 169 milioni.
Marchionne lo “stakanovista” – così come lo descrive Automotive News – continua a dividersi fra Torino e Detroit, riposando nel corso dei voli intercontinentali.
Il 21 ottobre Fiat ha inoltre alzato il velo sulla propria trimestrale e il 4 novembre prossimo Marchionne svelerà ad Auburn Hills il piano quinquennale per il rilancio di Chrysler, al quale lavora con la sua squadra “americana” composta da 25 manager che riportano direttamente a lui e ai quali – prosegue Automotive News – é stato imposto, in giugno, di non rilasciare interviste per dedicarsi completamente alla messa a punto del piano.
Dal team Marchionne per Chrysler sono usciti di recente Peter Fong e Michael Accavitti, nominati in giugno rispettivamente alla guida del marchio Chrysler e di quello Dodge.
Il loro incarico è durato quattro mesi e hanno poi rassegnato le loro dimissioni. Al loro posto sono stati nominati Olivier Francois, nuovo numero uno del marchio Chrysler, che svolge già, però, altri tre lavori: dirige infatti il marketing globale dell’intero gruppo Chrysler, oltre a essere amministratore delegato di Lancia e direttore del marketing Fiat.
Accavitti è invece stato sostituito da Ralph Gilles, che guida anche il design del gruppo statunitense.
Come già fatto in Fiat, Marchionne sta nominando in posizione chiave giovani leader, in grado di favorire quel cambiamento culturale necessario. “È come una religiosa trasformazione. È la cosa giusta da fare. Sta installando disciplina. Viviamo in una nuova normalità: un giorno uno è alla guida di Chrysler, il giorno dopo non lo é più”, spiega ad Automotive News un manager della casa automobilistica americana.
“Sa quello che va fatto”, osserva un altro manager della società. Marchionne non è nuovo a cambi repentini del management: “Non esito mai ad apportare cambiamenti se questi migliorano la qualità della squadra”, aveva spiegato Marchionne ad Automotive News, nel 2005, dopo vari cambi al vertice in casa Fiat.
Nei quattro anni è mezzo alla guida di Fiat – ricorda il quotidiano – Marchionne ha cambiato tre amministratori delegati per Alfa Romeo.
Dopo otto mesi alle redini del Lingotto ha sostituito Herbert Demel, amministratore delegato di Fiat Auto, assumendo lui stesso l’incarico.
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