Esistono delle regole per far durare il nostro matrimonio? Quali sono i momenti di maggiore difficoltà per una coppia? A tutto questo Don Angelo della Missione cattolica di Stäfa ha cercato di dare una risposta nel suo breve ed utile manuale “pratico” in cui scruta le problematicità del matrimonio cercando di fornire la risposta ad ognuno di essi. Abbiamo parlato con lui delle tematiche più importanti contenute nel suo libro e ci ha svelato il suo segreto affinché il nostro sì sia per sempre…
Intervista a Don Angelo Saporiti
Come nasce il libro “Oggi sposi”? Perché ha sentito l’esigenza di scrivere un libro di questo genere?
Il libro nasce dalla voglia di accompagnare le coppie. Nel mio cammino con loro ho avvertito in loro l’esigenza di non sentirsi soli, il bisogno di avere qualcuno vicino quando si desidera essere ascoltati e accolti in certi momenti molto belli della vita quali la nascita, il matrimonio e la morte: ciò è molto bello nel senso che richiama ad una dimensione spirituale più forte. Il matrimonio, in particolare, è un elemento importante perché gli sposi si ritrovano insieme non solo tra di loro ma anche a tutta una comunità e trovare un sacerdote disposto ad accompagnarli in tutto questo diventa per la coppia un punto di riferimento. Così ho raccolto tante storie, molte delle quali con esperienze non proprio piacevoli, ho provato a metterle assieme e ne è venuto fuori questo libricino molto maneggevole che è piaciuto tanto. Oggi di manuali ce ne sono tanti: il mio libro vuole essere invece qualcosa che guarda più alla pratica che alla teoria. Forse è anche una provocazione perché chi lo legge può trovare in me qualcuno pronto ad ascoltarlo ed aiutarlo secondo quello che è il mio stile di accompagnamento delle persone che incontro, cioè il fatto di prestare attenzione alla persona e non al numero delle persone che vengono in chiesa o al corso pre-matrimoniale. A me interessa la singola persona, con le sue esperienze, le sue storie, il suo passato.
L’importanza del matrimonio oggi. Secondo lei i giovani che convolano a nozze capiscono l’importanza di questa solenne promessa che stanno facendo al partner e a Dio?
Non possiamo generalizzare, non possiamo dire che tutti capiscono o tutti non capiscono. Nella mia vita ho incontrato persone che volevano fare questo passo ma non erano sicure e sono venute a chiedermi consigli e approfondimenti dopo i quali alcuni di loro hanno deciso di non fare il passo del matrimonio cristiano optando per quello civile. Altre persone, invece, hanno fatto il passo in modo un po’ superficiale. Quando a volte ho chiesto del perché hanno scelto di sposarsi, mi è capitato di sentirmi rispondere “perché lei mi fa ridere” oppure “perché con lui mi sento meno sola” che, indubbiamente, sono risposte un po’ troppo superficiali. Si cerca, allora, di indagare assieme in modo un po’ più approfondito e poi se la coppia decide di sposarsi io non posso impedirlo a meno che non ci siano motivazioni gravi come violenza, abusi, ricatti: in questi casi si può intervenire d’ufficio ma in altri ci si deve fidare dell’amore di due persone sperando che maturino nel tempo. In effetti, quando ci si sposa non si è mai una coppia perfetta, semplicemente si comincia un cammino assieme: lungo il tragitto accadono molte cose, belle e brutte, che fanno sì che si diventi più maturi. Avviene quel passaggio dall’innamoramento, che è una fase stupenda, passionale e travolgente, alla fase dell’amore che è quella della fiducia totale e reciproca dell’abbandono dell’uno nell’altro.
Quando arrivano i figli l’equilibrio della coppia rischia di subire delle alterazioni: cosa suggerisce alla coppia per affrontare al meglio questo ulteriore impegno?
La questione dei figli può essere considerata in due modi: il primo è quando l’arrivo dei figli determina una sorta di squilibrio, semplicemente perché prima si era in due e ora si è in tre. L’amore viene quindi condiviso e un grande errore è quello di considerare il figlio più importante del coniuge, errore che non bisogna mai fare perché il figlio deve essere l’espressione dell’amore di coppia. Se il figlio ha bisogno di maggiori cure e attenzioni non bisogna pensare che sia sostitutivo dell’amore del marito o della moglie. Lo squilibrio è accentuato dal fatto che ad un certo punto cessa il dialogo, non c’è più niente da dirsi nel senso che si parla solo del bambino, della casa e non si ha più tempo per l’altro, per fare una passeggiata o una vacanza assieme. Non si è più la coppia di una volta e quindi il bambino, anche se è una gioia incommensurabile, da questo punto di vista diventa uno squilibrio. Il secondo modo è quando il bambino invece non arriva. Anche in questi casi si avverte uno squilibrio nella coppia. Ne conosco diverse che sono in crisi perché non possono avere figli e cerco sempre di far loro capire che la fecondità della coppia non è solo a livello naturale ma anche a livello morale, spirituale e sociale: la coppia può aprirsi anche ad altre dimensioni e “generare vita” negli ambienti dove si trova ad esprimere la sua esistenza di coppia. Non è facile perché intervengono comunque i parenti con domande a volte inopportune e se la coppia ancora non è riuscita a trovare il proprio equilibrio allora può essere la strada che porta al litigio.
Quali sono i problemi che possono disturbare un rapporto di coppia?
Il lavoro è massacrante: la precarietà e la paura di perdere il lavoro che diventa prioritario. Oggi ci si realizza solo sul lavoro e ciò vale anche per le donne che una volta si realizzavano in casa prendendosi cura ed educando i bambini, che è un lavoro stupendo. Le persone che hanno scelto di restare a casa mi dicono che il loro lavoro è pesante ma molto appagante, anche se vorrebbero tornare a lavorare non appena i bambini diventano più grandi. Quindi il lavoro ti porta a non avere più tempo perché il tempo libero lo spendi a riposare e non a trascorrerlo come avresti voluto! Un secondo aspetto, legato al precedente, è che a questa precarietà del lavoro segue una fragilità delle relazioni, cioè il lavoro instabile rende tali anche i sentimenti col rischio di compromettere tutto l’amore che ci si è promessi subito alla prima litigata. In questo caso la coppia entra in crisi e non riesce più ad uscirne fuori quando invece la crisi dovrebbe essere un momento per analizzare i propri cambiamenti e poi andare avanti in modo più unito. Un terzo motivo è la fiducia: non si può pensare sempre male dell’altro, sospettare sempre che l’altro ti tradisca, o non ti ami o ti nasconda delle cose. In questo modo si vive male: vive male la persona che ha questi pensieri e il suo vivere male si riflette sulla coppia.
Nel suo testo lei racconta di una coppia che per il giorno del matrimonio ha festeggiato facendo una bella donazione invece che organizzare la festa. Quando è stato chiesto loro il motivo di questo gesto hanno risposto di voler iniziare con un sacrificio. Può spiegare il significato di questo gesto e soprattutto perché si sente l’importanza di iniziare un rapporto d’amore con un sacrificio?
La ringrazio molto per questa domanda che non mi ha mai fatto nessuno. L’amore è inspiegabile. È una cosa a cui non si arriva né con le parole né con i gesti, tanto è vero che quando io dico “ti amo” non dico tutto quello che il mio cuore sente o se ti regalo un brillante non vuol dire che quello è tutto il mio amore per te ma semmai qualcosa per farti capire quanto mi sei cara e preziosa. L’amore ha bisogno del sacrificio perché senza un sacrificio non si è capaci di amare. Se io per l’altro non sono in grado di sacrificare una parte di me, non nel senso di tarparmi le ali ma nel senso di mettere di lato qualcosa di mio per essere in due, allora non sono in grado di amare veramente. Il nostro rapporto non riguarda più due singoli che convivono ma due persone che vivono insieme cioè l’uno nell’altro. Non si può continuare a vivere da single che condividono la stessa casa: la vita d’amore comporta dei sacrifici perché essi sono la base per un qualcosa di più grande. Quando ci si ama i sacrifici non pesano più. A tal proposito, mi viene in mente una coppia di anziani che si sono presi cura l’uno dell’altro fino all’ultimo istante con una tenerezza che non ho mai visto, neanche nei giovani, e questo perché alle spalle avevano un passato fatto di sacrifici e problemi superati assieme. Quando non c’è amore dietro un sacrificio, esso è banale, inutile e sprecato. Quando invece c’è amore, il sacrificio acquista un grande significato.
Ad ogni capitolo segue una ricetta di mamma Lucia: perché questo particolare accoppiamento.
Io sono un tipo originale e nei miei libri inserisco sempre qualcosa di originale. C’è un detto che dice che “l’amore passa per la gola” (Die Liebe geht durch den Magen) che vuol dire che c’è un rapporto molto intimo tra amore e cibo. Entrambi sono due aspetti sacri della vita umana: quando mangiamo, noi ci cibiamo della vita che parte da tutto il cosmo e raggiunge ciò che mangiamo. Quando amiamo una persona, facciamo parte della vita dell’altro che è un qualcosa di grande che va oltre la vita materiale ed esprime una realtà sacra. Ho unito la questione amore con le ricette di mamma Lucia sia per questo forte collegamento dato dalla sacralità sia per quella componente di originalità a cui accennavo prima, per alleggerire i contenuti del libro e non banalizzarli. Per esempio, quando due persone litigano, cosa si fa da mangiare? Diventa difficile.
Qual è a suo parere, e se esiste, il segreto per far durare un matrimonio?
Di solito, quando celebro un matrimonio, auguro ai novelli sposi felicità, lunga vita e prosperità ma soprattutto dico loro “costruite i vostri sogni sui vostri fallimenti, e che dalle vostre litigate possiate maturare nuovi progetti di vita, che i vostri tradimenti siano una buona occasione per capire quanto è preziosa la persona che amate, dalle delusioni dei figli possiate vedere la loro e non la vostra verità”. Io penso che forse il segreto per portare avanti un matrimonio stia proprio in queste frasi perché credo che non bisogna mai considerarsi una coppia perfetta e arrivata ma sentirsi sempre una coppia in crescita, in divenire, che ha bisogno di parlarsi, ascoltarsi e accogliersi.