Il disegno dell’opera eseguito dallo stesso illustre stilista francese di origini italiane, Pierre Cardin
Pierre Cardin, stilista, un personaggio famoso della moda, del design. Un fiore all’occhiello della Francia. Pochi sanno, però, che è italiano, precisamente veneto, nato nel 1922 a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso. Le cronache dei giorni scorsi ne hanno parlato perché Pierre Cardin ha personalmente disegnato un Palazzo, il Palais Lumière, che sorgerà nella laguna di Marghera e sarà “una scultura verticale in cristallo e acciaio”, simbolo della rinascita di questa città che è alle porte di Venezia. Il progetto è stato già presentato, costa 1,5 miliardi di cui 758 per il Palazzo vero e proprio e gli altri per la bonifica dei terreni, le infrastrutture e la ferrovia. Il Palais Lumière, a giudicare dall’immagine che lo vede trasparente e sovrastare la laguna, è una grande e bella opera e ridà luce all’ambiente e reinventa il paesaggio. E’ alto 244 metri, ha 60 piani e sorgerà su una superficie di 170 ettari. Funzionerà a basso consumo energetico grazie ad un sistema misto di fotovoltaico, eolico e geotermico. Dal punto di vista architettonico è ambizioso e suggestivo: si compone di sei dischi a distanza di 35 metri l’uno dall’altro, tenuti insieme da tre torri di altezze diverse. Queste tre torri sono disposte a forma di stelle. Il Palais Lumière sembra ergersi dalle profondità del mare e rifletterà i colori dell’acqua che dà l’impressione di sgorgare dal basso verso l’alto con un effetto magnifico di spruzzo di luce verso l’alto. Entrando nei dettagli, ci saranno 12 ascensori attorno agli anelli, ma ogni torre conterrà altri 17 ascensori ciascuna. All’interno di ogni torre si troveranno hôtel, ristoranti, piscine coperte e scoperte, giardini pensili, sale cinema e perfino un pronto soccorso. Marghera e il Palais diventeranno la “porta” di Venezia. Ovviamente, l’area subirà dei notevoli cambiamenti, anche dal punto di vista economico-industriale. Infatti il Palais diventerà un centro di istruzione e di sviluppo nel campo della moda e del design. “L’intenzione dello stilista”, scrive Eleonora Vallin, “è quella di concentrare il meglio della ricerca e dello studio internazionale sulla moda con un’università, un campus-residenze, un’area espositiva e anche incubatori d’arte e di start-up creative”.
Sarà un’opera avveniristica e avrà un impatto estetico pari, se non superiore, alla Tour Effel o alla piramide del Louvre. Segnerà un paesaggio e un’epoca. Sarà anche simbolo dell’Italia del futuro. L’obiettivo è di valorizzare un’area industriale e creare un polo economico all’insegna dell’avanguardia e della creatività. L’opera sarà anche il frutto del legame di Piuerre Cardin (quest’ultimo pronunciato alla veneta “Cardìn” o anche Carden, in omaggio alla sua cultura e patria acquisite dopo l’emigrazione dei genitori in Francia. Ecco la dichiarazione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto; “A noi serviva un mecenate per riuscire a bonificare e a realizzare un’opera simbolo. A lui va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia e per realizzare un’opera che aveva molti altri corteggiatori”.