“C’è sempre il rischio della corruzione anche in ambito religioso”
“Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone: questo non si può fare”. Lo afferma il Papa in un’intervista al giornale di strada olandese Straatnieuws realizzata il 27 ottobre e tradotta dalla Radio vaticana, nella quale, tra l’altro, mette in guardia dalla “tentazione della corruzione” che c’è sempre nella vita pubblica, “sia politica, sia religiosa”. Gli intervistatori domandato al Papa se egli non tema che la sua difesa della solidarietà e dell’aiuto per i senzatetto e altri poveri possa essere sfruttata politicamente e come debba parlare la Chiesa per essere influente e allo stesso tempo rimanere fuori dagli schieramenti politici: “Ci sono strade che portano a sbagli in quel punto”, risponde Jorge Mario Bergoglio. “Vorrei sottolineare due tentazioni. La Chiesa deve parlare con la verità e anche con la testimonianza: la testimonianza della povertà. Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone: questo non si può fare. Questa è la prima tentazione. L’altra tentazione è di fare accordi con i governi. Si possono fare accordi, ma devono essere accordi chiari, accordi trasparenti. Per esempio: noi gestiamo questo palazzo, ma i conti sono tutti controllati, per evitare la corruzione. Perché c’è sempre la tentazione della corruzione nella vita pubblica. Sia politica, sia religiosa”. “Io – prosegue il Papa con un esempio – ricordo che una volta con molto dolore ho visto – quando l’Argentina sotto il regime dei militari è entrata in guerre con la Gran Bretagna per le Isole Malvine – che la gente dava delle cose, e ho visto che tante persone, anche cattolici, che erano incaricati di distribuirle, le portavano a casa. C’è sempre il pericolo della corruzione. Una volta ho fatto una domanda a un ministro dell’Argentina, un uomo onesto. Uno che ha lasciato l’incarico perché non poteva andare d’accordo con alcune cose un po’ oscure. Gli ho fatto la domanda: quando voi inviate aiuti, siano pasti, siano vestiti, siano soldi, ai poveri e agli indigenti: di quello che inviate, quanto arriva là, sia in denaro sia in spesa? Mi ha detto: il 35%. Significa che il 65% si perde. È la corruzione: un pezzo per me, un altro pezzo per me”.
Esce ‘Wake up’, il cd con le parole di Papa Francesco
“L’idea di fare un album musicale con le parole del Pontefice è nata appena l’ho visto affacciarsi la prima volta su piazza San Pietro e ha parlato alla folla di fedeli, esclamando un semplice ‘buonasera’ che considero la carta di identità del Papa”, ha spiegato don Giulio Neroni, responsabile discografico di Multimedia San Paolo e direttore artistico del progetto ‘Wake up!’, durante la conferenza di presentazione alla stampa a Palazzo San Carlo nella Città del Vaticano. “Papa Francesco non canta, ma le canta e le suona. La sua voce canta e suona non ai cardinali ma alla gente, ai fedeli”, ha aggiunto don Neroni.
Per realizzare il progetto, ha spiegato ancora don Neroni, sono stati coinvolti quattro cori, fra cui uno cinese, e le suore di clausura. “Tutti i musicisti hanno collaborato gratuitamente per affetto verso il Papa e si sono sentiti onorati di far parte di questo progetto”, ha spiegato ancora don Neroni.
Il cd, ha osservato ancora il responsabile discografico Multimedia San Paolo, “serve a evidenziare le parole del Papa. Il vero album inizia con il brano ‘Salve Regina’ che ho fatto registrare nel 1993 e che allora fu giudicata rock, ma è uno dei brani che mi piace di più. Altre tracce fondamentali contengono il discorso del Santo Padre alla Giornata mondiale della gioventù del 2013 in Brasile, quando il Papa ha incontrato i giovani argentini. Il Pontefice disse che la Chiesa non è una Ong. Questo estratto è stato unito a un brano musicale ‘Ubi Carità et Amor, Deus ibi est’”.
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