“Il Papa è per tutti e non può mettersi in politica, concreta interna di un paese. Questo non è il ruolo del Papa”
Prende le distanze Papa Francesco da uno dei temi caldi degli ultimi tempi e che ha alzato una polemica molto combattuta da diversi fronti, il ddl unioni civili. Negli ultimi tempi tutti hanno preso ed espresso la loro posizione sulle Unioni Civili e i giornalisti non hanno perso l’occasione di chiedere un parere anche al rappresentante massimo della Chiesa.
Rispondendo alle domande dei giornalisti durante il volo Ciudad Juarez-Roma, dopo la sua visita in Messico, Papa Francesco, però, ha pensato bene di non addentrarsi nelle questioni politiche del Paese, lui è fatto per la gente e non deve pensare altro che al suo ruolo di Papa: “Io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana” sostiene Papa Francesco.
“Nella prima riunione che io ho avuto con i vescovi nel maggio del ’13 una delle cose che ho detto: col governo arrangiatevi voi. Perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica, concreta interna di un paese. Questo non è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa e han detto in tanti perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza, ce ne sono tanti”. E anche se sostiene di non ricordare il documento vaticano del 2003 (il Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede) in cui si sostiene che i parlamentari cattolici non devono votare questo tipo di leggi per Bergoglio un parlamentare cattolico “deve votare secondo la sua coscienza ben formata, questo direi soltanto. Credo che sia sufficiente, dico ben formata”.
“È vero. L’Italia non è il primo Paese che passa quest’esperienza e altri Stati hanno all’attenzione la questione delle unioni tra persone dello stesso sesso. Al riguardo io penso quello che la Chiesa ha sempre affermato e che ripete il Catechismo”.
Ma gli argomenti toccati durante la conferenza stampa aerea sono stati diversi, oltre che le unioni civili, anche i casi in cui la contraccezione potrebbe essere tollerata; l’accusa a Trump di essere troppo politico fino al duro attacco alla pedofilia.
Il papa accenna un’apertura verso la possibilità di evitare gravidanze indesiderate, che potrebbe essere un male minore in confronto all’aborto che invece è un crimine e afferma: “L’aborto non è un male minore, ma un crimine. Male minore è evitare la gravidanza. Qui c’è un conflitto tra il V e il VI comandamento. Paolo VI, il grande, in una situazione drammatica in Africa ha permesso alle suore che rischiavano di usare i contraccettivi. Ma non bisogna confondere il male minore di evitare la gravidanza con l’aborto che non è un problema teologico. L’aborto è un problema medico: si uccide una persona per salvarne un’altra. È un male umano. Invece evitare la gravidanza non è un male assoluto”.
Mentre per quanto riguarda le accuse rivolte dal candidato Usa Donald Trump di essere un Papa polito, Bergoglio risponde diplomaticamente che “Una persona che pensa di fare i muri, chiunque sia, e non fare ponti, non è cristiano. Questo non è nel Vangelo” in riferimento alle affermazioni di Trump di voler costruire 2500 km di muro lungo la frontiera e deportare 10 mln di immigrati. E quando gli viene chiesto se i cattolici americani devono votarlo, non abbandona la diplomazia: “Non mi immischio: solo dico, questo uomo non è cristiano, se dice queste cose. Bisogna vedere se ha detto così oppure no. Su questo do il beneficio del dubbio”.
Un argomento dove il Papa si è mostrato poco malleabile è il discorso sui preti pedofili e qui il suo commento è davvero molto duro: “Un vescovo che cambia un sacerdote di parrocchia quando si sono rilevati casi di pedofilia è un incosciente, che dovrebbe per questo presentare la rinuncia – dice senza termini il Papa – La pedofilia è una mostruosità, perché un sacerdote che è consacrato toglie un figlio a Dio e se lo mangia come in un sacrificio diabolico, lo distrugge”.
[email protected]