No del Pontefice alla sola logica del profitto
CITTA’ DEL VATICANO – Le istituzioni, così come i singoli cittadini, devono “riscoprire la forza della carità”, soprattutto in un mondo dove prevale “la logica del profitto e della ricerca del proprio interesse”. È quanto ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso durante la visita alle strutture della Caritas di Roma presso la Stazione Termini, dove vengono accolti e assistiti poveri e immigrati.
“Desidero incoraggiare non solo i cattolici, ma ogni uomo di buona volontà – ha detto il Papa -, in particolare quanti hanno responsabilità nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni, ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell’uomo, riscoprendo nella carità la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una società più giusta e fraterna”. “Per promuovere una pacifica convivenza che aiuti gli uomini a riconoscersi membri dell’unica famiglia umana – ha proseguito Benedetto XVI – è importante che le dimensioni del dono e della gratuità siano riscoperte come elementi costitutivi del vivere quotidiano e delle relazioni interpersonali”. “Tutto ciò – ha aggiunto – diventa giorno dopo giorno sempre più urgente in un mondo nel quale, invece, sembra prevalere la logica del profitto e della ricerca del proprio interesse”.
La Chiesa, “nel rispetto delle competenze dello Stato” – ha detto ancora il Papa – è impegnata affinché “ad ogni essere umano venga garantito ciò che gli spetta”. “Nel suo servizio alle persone in difficoltà – ha detto il Papa nel suo discorso, più volte interrotto dagli applausi – la Chiesa è mossa unicamente dal desiderio di esprimere la propria fede in quel Dio che è il difensore dei poveri e che ama ogni uomo per quello che è e non per quello che possiede o realizza”.
“Cari fratelli e amici che qui trovate accoglienza, sappiate che la Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona, perché riconosce nel volto di ciascuno di voi quello di Gesù”, ha detto il Papa agli ospiti dell’Ostello Caritas ‘Don Luigi Di Liegro’. Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ricordato come la sua visita di oggi avvenga nell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, indetto dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea.
E parlando dell’Ostello, che ospita poveri e immigrati, ha sottolienato come esso manifesti “concretamente che la comunità cristiana, attraverso i propri organismi e senza venir meno alla Verità che annuncia, collabora utilmente con le istituzioni civili per la promozione del bene comune”. “Confido – ha concluso il Pontefice – che la feconda sinergia qui realizzata si estenda anche ad altre realtà della nostra Città, in particolare nelle zone dove più si avvertono le conseguenze della crisi economica e maggiori sono i rischi dell’esclusione sociale”.
Al suo arrivo nei locali della Caritas alla stazione Termini, Benedetto XVI, accolto dagli applausi dei presenti e dalle grida “Viva il Papa”, ha ringraziato medici e volontari per il loro impegno. “Grazie per il vostro impegno – ha detto il Pontefice ai medici e ai volontari -. Il vostro servizio è molto importante, anche se non è facile”. In seguito ha sottolineato: “Senza volontari non si fa niente”.
Durante la visita Benedetto XVI ha chiesto informazioni agli addetti sul funzionamento dei servizi e dell’accoglienza ed ha benedetto una targa commemorativa della visita, posta nella mensa.
Ha anche dato la sua benedizione a una bambina di pochi anni che tra pochi giorni, come gli hanno spiegato gli addetti dell’ostello Caritas, dovrà essere operata al cuore. Parole di conforto e incoraggiamento sono state rivolte dal Pontefice ai genitori della bimba.
VALORI CRISTIANI FONDAMENTO DELL’UNITÀ EUROPEA – I valori cristiani sono “il fondamento dell’unità dell’Europa”. Lo ha sottolineato Benedetto XVI, al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro, salutando i pellegrini di lingua polacca e ricordando come oggi sia anche “la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa”. “I valori che essi hanno propagato nel nostro continente – ha detto il Papa parlando in polacco -, cioé il segno della Croce, il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo, rimangono il solido fondamento della forza spirituale dei popoli e dell’unità dell’Europa”. “Sono valori importanti anche per noi contemporanei” ha aggiunto il Pontefice, invocando “i santi apostoli degli Slavi” perché “continuino a condurci sulle vie della fede”.