Conclusa la 71ª edizione del Festival di Venezia, vince il film del regista svedese Andersson. Al film del regista italiano Costanzo vanno i premi per la migliore interpretazione maschile e femminile
Ci si chiede perché nel regolamento del Festival di Venezia non possa esserci la clausola che il premio principale debba necessariamente andare ad un film italiano, a maggior ragione in un anno come questo, ovvero quando l’Italia ha partecipato con proposte più che meritevoli. Ma l’Italia ha già trionfato l’anno scorso con il Sacro Gra di Rosi, quest’anno il Leone d’oro ha rivolto il suo sguardo altrove, in Svezia per la precisione che per il primo anno si aggiudica l’ambito premio cinematografico.
Così si è conclusa la 71ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica portando a trionfo il film dello svedese Roy Andersson, “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza” (“A pigeon sat on a branch reflectiong on existence” il titolo originale), un film ambientato in un non precisato paese occidentale, dove un venditore e un handicappato mentale intraprendono un viaggio. Nel percorso incontri e situazioni inaspettate offrono allo spettatore una visione originale sulla società odierna, caratterizzata da grande vanità. Andersson riesce a rendere lo sguardo di un osservatore inusuale, un piccione, che “rimane stupito dagli uomini: dalle loro attività, dalle follie, dall’orgoglio e dall’agitazione” restituendo così sullo schermo “la nostra esistenza nella sua grandiosità e nella sua meschinità, nella bellezza e nella tragedia, nell’esagerazione e nella tristezza: in una prospettiva aerea, come raccontate da un uccello che rifletta sulla condizione umana”, spiega il regista svedese che dal palco ha citato De Sica e il suo “Ladri di biciclette” che lo ha profondamente ispirato: “Non sarei un regista se non avessi visto quel film”. Il leone d’argento per la miglior regia invece è andato in Russia, al regista Andrei Konchalovsky per “Le notti bianche del postino”, storia di un portalettere che fa la spola tra un villaggio russo abbandonato e il resto del mondo, collegati da un lago. Ma per fortuna gli italiani non sono tornati a casa con il becco proprio asciutto, e a ridarci il “merito” ci pensa Alba Rohrwacher che riceve il premio Volpi come miglior interprete femminile per il film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, suo compagno nella vita. Il film di Costanzo era dato da molti come preferito e possibile vincitore, invece così non è stato, ma si è potuto consolare con la vittoria dei due attori protagonisti del suo film, come già detto Alba Rohrwacher e Adam Driver, che hanno ricevuto i due premi Volpe. Sul palco una Rohrwacher emozionatissima ha ritirato il premio e, commossa, ha ringraziato sia il suo compagno nella pellicola, l’attore Driver che il suo compagno nella vita: “Grazie alla giuria, ad Adam Driver con cui lavorare è stata un’esperienza facile, sorprendente e bellissima, sono felice di condividere con lui questo premio. E grazie a Saverio che è un grande regista, un artista coraggioso e tenace e questo film esiste solo perché l’ha voluto con forza e portato sulle spalle, e fare film con lui è un intraprendere avventura, emozionante ed indimenticabile”. Il Gran Premio della giuria è andato a “The look of Silence” di Joshua Oppenheimer sul genocidio in Indonesia. “Quanto vedete in The Look of Silence – spiega il regista – è una tragedia ancora in atto, ovvero quella che richiama il genocidio perpetrato dai militari sui comunisti in Indonesia tra il 1965 e il 1966. Questo premio lo condivido con Adi, il protagonista che ha meriti infiniti, e spero aiuti per iniziare a chiedere scusa per quel genocidio efferato. Noi occidentali siamo tutti colpevoli, dobbiamo riconoscere le nostre responsabilità collettive rispetto a questi crimini”. Nulla di fatto invece per un altro film italiano molto chiacchierato e dato da molti come il favorito, “Il giovane favoloso di Mario Martone che narra la storia di uno dei poeti più importanti per la storia della lettera”tura italiana, Giacomo Leopardi interpretato da un bravissimo Elio Germano. Delusione soprattutto per quest’ultimo la ci interpretazione aveva lasciato intravedere la possibilità di vincere il premio Volpe come Miglio attore che invece è andato al collega Adam Driver del film di Costanzo. Ma si sa che spesso chi non vince nulla ai concorsi ufficiali viene premiato ai botteghini e sicuramente “Il giovane favoloso” sarà tra i film più visti della stagione.