Rimpicciolire gli esseri umani per risolvere il problema della sovrappopolazione
Omaha, Nebraska: è in questa città che il regista Alexander Payne ambienta il suo ultimo film, ‘Downsizing’ che racconta dell’inedita soluzione alla sovrappopolazione e all’eccessivo consumo energetico che ha impoverito il pianeta.
Il segreto è nascosto nelle dimensioni: a consentire di risparmiare le risorse del pianeta, sempre più a rischio esaurimento, una procedura di rimpicciolimento all’avanguardia in grado di ridurre temporaneamente le dimensioni di un uomo di circa un ottavo. Il film è incentrato sulle vicende di Paul e Audrey Safranek, una coppia di coniugi sempre più in difficoltà economica, anche a causa della crisi che ha colpito l’America e tutto il mondo.
Il loro futuro si prospetta piuttosto grigio, fino a quando non incontrano alcuni amici di un tempo ad una cena; amici che sono stati rimpiccioliti la metà della metà e che raccontano la loro nuova vita ‘small’, molto più benestante e serena. Vivono in una cittadina creata su misura, abitata da tutti gli americani che hanno deciso di subire lo stesso intervento; non conoscono criminalità o crisi alcuna e inoltre il loro impatto sull’ecosistema è notevolmente ridotto, dato che i rifiuti che consumano sono pochissimi rispetto a quelli di un umano di taglia normale.
I Safranek scoprono quindi che nel mondo si è giunti ad una importantissima scoperta scientifica, in grado di rimpicciolire l’essere umano, sia per ridurre i consumi in un mondo che si sta distruggendo poco a poco, sia per poter affrontare con più tranquillità e ricchezza il futuro. I coniugi decidono di sottoporsi all’intervento irreversibile, ma qualcosa va storto e il sogno, quello di una nuova e più agiata vita in una comunità di esseri umani ridotti in scala e alti 15 cm si rivelerà vano, come vano è il tentativo degli scienziati di rendere la società umana più sostenibile.
Payne, dopo ‘Paradiso Amaro’, si addentra di nuovo nella vita di un semplice uomo la cui ordinaria esistenza viene stravolta da un vortice di situazioni molto più grandi di lui. Grandezza che è la chiave del film, che vede contrapposto il mondo degli esseri umani dalle dimensioni normali a quello dei rimpiccioliti. Il primo è caratterizzato dalla povertà ed è abitato da umani che non riescono ad arrivare a fine mese, il secondo è quello dei ricchi, dove si vive bene ed è perciò più invitante. ‘Downsizing’ racconta in maniera ironica e paradossale il senso della vita e dell’umanità, mettendo in scena i soliti vizi ed errori che l’uomo della società commetterà sempre, anche se è alto appena 15 cm.
Il regista affronta temi diversi e importanti, dal riscaldamento globale alla sovrappopolazione, dalla crisi economica, alla povertà, con una pellicola che è anche una sorta di richiamo agli Stati Uniti per la mancanza di lungimiranza e di programmazione ambientale.
E nonostante questo, Payne riesce comunque ad unire il tono drammatico con quello umoristico, dando vita a tempi comici che sono il vero punto di forza del film, sorretto anche dalle interpretazioni di Matt Damon (Paul), Christoph Waltz (Dusan), Kristen Wiig (Audrey) e Hong Chau, la vera rivelazione della pellicola, nei panni di Gong Jiang, la domestica senza gamba di Dusan, il vicino di casa di Paul.