Il Popolo Viola ha cambiato rotta. Da una delle più suggestive piazze della capitale è passato dal dire ‘Basta’ all’impegno per andare avanti ‘Ancora’. Perché a questo punto “il popolo Viola non si ferma ma va avanti, per “passare dalla protesta alla proposta”.
Quindi sì a slogan e ironici Berlusconi-joker, ma non solo. Da oggi si costruiscono le proposte. Sciolti da partiti e sindacati ma con il loro appoggio, e soprattutto, usando il web, uno strumento che ha permesso di dimostrare “al Paese che è possibile auto-organizzarsi, autopromuoversi e autofinanziarsi”, come ha dichiarato uno dei leader del Popolo Viola, Gianfranco Mascia.
Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti Viola: dall’1 marzo con lo sciopero dei migranti alla primavera antirazzista del 21 marzo; dal no al razzismo-day a Milano il 3 marzo, allo sciopero generale del 12 marzo fino al ‘no-mafia-day’ del 13 marzo. E che la piazza Viola, sia quella fisica delle bandiere che sventolano sia quella virtuale che comunica via web, fosse ormai pronta l’hanno capito i molti opinion leader saliti sul palco dove in scena è andata l’Italia della gente, quella dei ricercatori dell’Ispra (“abbiamo dimostrato che possiamo prendere in mano il nostro futuro, facciamolo tutti”), degli operai di Termini Imerese, ma anche di studenti, professionisti, giornalisti, attori, cantanti e registi che hanno tutti incitato a non fermarsi nella battaglia della difesa dei diritti costituzionali per combattere chi li vorrebbe negati.
Tra gli interventi più applauditi c’è stato quello, fuori programma, del grande vecchio del cinema italiano Mario Monicelli: “Sono qui per dirvi non mollate, dovete tenere duro, spazzare via tutta la classe dirigente del Paese, chi dirige la sanità, l’istruzione e i politici che sono i peggiori, prendete il loro posto”. Ovazioni sono state tributate al Capo dello Stato riconosciuto, dagli studenti Giulia e Gianluca,che hanno letto la lettera inviata a Giorgio Napolitano, come il garante della Costituzione e come tale gli hanno chiesto di non firmare le leggi ad personam.
Il riconoscimento che “il Movimento ha il coraggio di fare opposizione” è venuto da Giorgio Bocca che ha aggiunto “questo governo va cacciato e non corretto”.
Una considerazione alla quale ha fatto eco la presidente del Pd Rosy Bindi presente a fianco del popolo Viola: “Credo che anche da questa piazza possa venire un invito a tutti a ritrovare un impegno per il bene comune e l’interesse generale del nostro Paese”; condivisa dal leader dei verdi Angelo Bonelli che ha aggiunto “in Italia c’è fame di legalità”.
Una legalità richiamata dalla candidata presidente per il centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino secondo la quale “bisogna abbandonare la convinzione che la legalità sia un concetto solo alla portata di certe elite intellettuali e non di tutti”. Perché “se non riusciamo a riportare questo Paese ad un Stato di diritto è un problema, senza democrazia si possono avere tante idee buone ma tutto finisce in poltiglia. Il percorso della legalità sarà lungo e difficile e non piacerà a tutti”.
Senza ombra di diplomazia il leader dell’Italia dei Valori, anche lui al fianco dei Viola, ha dichiarato: “Noi rispettiamo il capo dello Stato ma in questo momento c’è un talebano a palazzo Chigi che uccide la democrazia, annichilisce la legalità, fa carta straccia della Costituzione”.
Per una adesione meno formale al popolo Viola si è espresso Ignazio Marino del movimento del PD ‘Cambia l’Italia’: “È importante essere qui come partito democratico che rispetto alla precedente edizione della manifestazione ha dato piena adesione.
Sarei però più felice di vedere più parlamentari del Pd in piazza perché l’opposizione si fa in Parlamento ma anche in piazza, rendendoci riconoscibili per i nostri sostenitori”.