Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, era a Ginevra, lo scorso 10 giugno, in occasione dei 100 anni dell’OIL
(Organizzazione Internazionale del Lavoro), presienzando alla 108a “Conferenza Internazionale del Lavoro”, cui hanno partecipato più di 5000 delegati da tutto il mondo, tra datori di lavoro, lavoratori e esponenti di governo. Egli è intervenuto alla sessione Plenaria della Conferenza Internazionale del Lavoro presso il Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
Nel suo sentito discorso, il presidente Mattarella non ha mancato di ricordare che la felice intuizione che le diede vita – nell’anno immediatamente successivo al termine del primo conflitto mondiale – mosse da una consapevolezza che la guerra aveva reso drammaticamente evidente. Una pace duratura avrebbe potuto essere, difatti, raggiunta soltanto attraverso la realizzazione dei principi di base della giustizia sociale e dell’affermazione del diritto al lavoro e del lavoro.
Lo sviluppo divenne obiettivo principale dell’organizzazione, come espresso dalla promozione del Programma mondiale per l’occupazione, nel 1969, e dal Patto Globale per il lavoro lanciato nel 2009, e in altri documenti. Opportunamente, in occasione del centenario, è stato lanciato un dibattito sul “Futuro del Lavoro”. La rapidissima e frenetica riorganizzazione dei processi produttivi sulla base di catene di valore su scala globale, l’incisività delle innovazioni, la crescente frammentarietà delle carriere lavorative individuali, i movimenti migratori, l’invecchiamento della popolazione in alcune aree del mondo e la persistente disoccupazione giovanile, sono tutti processi dirompenti che, avverte Mattarella, se non verranno governati, potrebbero produrre conseguenze potenzialmente imprevedibili.
Molti diritti contemporanei traggono origine dall’impegno profuso dall’OIL per la piena tutela della dignità di ogni singolo essere umano, ovunque eserciti la propria attività lavorativa e qualunque essa sia.
Sulla base di questo impegno, si ribadisce ogni giorno: no al lavoro minorile e no al lavoro forzato. Sì alla parità di genere; alla protezione dell’infanzia e della maternità; alla sicurezza sul lavoro; alla protezione sociale; al lavoro strumento di libertà e mezzo di elevazione del tenore di vita; all’eguaglianza nel campo educativo e professionale; all’esercizio del diritto alla contrattazione collettiva.
Si è trattato di auguri accompagnati dall’apprezzamento del popolo italiano, di cui Mattarella si è fatto portatore, orgoglioso di avere potuto contribuire al progresso di una Organizzazione che – sulla base della sua esperienza centenaria – è impegnata quotidianamente a progettare il nostro futuro, a partire dai principi-cardine.
Principi che, proprio 50 anni fa, in occasione del conferimento del Nobel per la pace all’OIL, furono efficacemente richiamati quali “Magna Charta di tutti i lavoratori”.
Mezzo secolo dopo quella cerimonia, si può legittimamente affermare la perenne validità dell’intuizione che diede vita all’OIL: il lavoro è una delle più efficaci infrastrutture della pace mondiale”.
Il Presidente ha fatto anche visita alla sede dell’ONU ed al CERN.
L’OIL, fondata nel 1919 e di cui fanno parte 185 Stati, è stata la prima, nel 1946, delle agenzie specializzate ad entrare a far parte della famiglia delle Nazioni Unite.
Scopo principale era, oltre a celebrare il primo secolo di vita dalla fondazione (che ha come obiettivi principali quelli di promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro), quello di ricercare soluzioni alle sfide del futuro del mondo del lavoro
Al CERN, il nostro Presidente è stato accolto dal Direttore Generale, Dott.ssa Fabiola GIANOTTI, la quale lo ha accompagnato alla sala di controllo dell’esperimento ATLAS e all’acceleratore di particelle Large Hadron Collider – LHC, al Globe of Science and Innovation, per poi visitare l’esposizione “L’Universo delle Particelle”.
Molti gli scienziati e i ricercatori italiani del CERN che Mattarella ha incontrato. Egli si è detto “davvero lietissimo di essere qui e di avere l’opportunità di incontrare una rappresentanza, vasta e qualificata, di scienziati e ricercatori italiani, a partire dal Senatore Professor Rubbia, al Professor Zichichi, al Professor Amaldi: rivolgo a tutti un saluto di grande cordialità”.
Nelle sue stesse parole, leggiamo tutta l’emozione di una tale visita, anche per chi, come lui, è perfettamente abituato a interagire con tutti gli ambienti possibile. “Ho visitato velocemente e parzialmente – dice Mattarella – e, pur con le mie ridotte competenze, ho ammirato alcuni impianti e macchinari. In realtà, come dicevo alla direttrice Gianotti, questi macchinari sono opere d’arte oltre che opere scientificamente di grande significato e valore”, ha osservato il Capo dello Stato.
Rivolgendosi a quanti ivi svolgono la loro professione scintifica, Mattarella ha detto: “in questo luogo affascinante svolgete, giorno per giorno, una funzione essenziale. Nel CERN, nel cuore dell’Europa, da oltre mezzo secolo si mettono alla prova intuizioni e prendono forma ricerche ed esperimenti destinati a incidere profondamente nel progresso scientifico e tecnologico mondiale. L’Italia vi ha svolto, tradizionalmente, un ruolo di primo piano, con dedizione, intelligenza e passione. Che voi rinnovate”.
Sono lietissimo – ha continuato Mattarella – di vedere molti giovani, segno di un impegno che si rinnova nel tempo e che continua a misurarsi con le intelligenze e i talenti che convergono al CERN da ogni parte del mondo. Questo spirito di apertura, questa passione, hanno un significato non solo scientifico, ma anche sociale e, vorrei aggiungere, anche politico. Il laboratorio ha, infatti, un motto: “Scienza per la Pace”, che, in maniera evidente, sottolinea il profilo morale del ruolo degli scienziati per il progresso dell’umanità”. Alla fine del suo intervento ha ringraziato tutti coloro che lavorano al CERN per l’importante lavoro che ivi svolgono.
La Redazione “La Notizia di Ginevra”
Foto (courtesy: CERN)