Decreto su Roma Capitale
Nel Consiglio dei ministri di lunedì 21, il secondo del governo Monti, c’è stato il primo atto politico, l’approvazione del secondo decreto legislativo su Roma Capitale, in attuazione della delega sul federalismo. Ora il decreto legislativo passa all’esame delle competenti Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni per il parere previsto dalla legge e poi ritornerà al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Il decreto legislativo su Roma Capitale è uno degli otto decreti che compongono il federalismo e uno degli ultimi che mancano all’approvazione di tutta la materia. Gli altri decreti, sul federalismo municipale, su quello patrimoniale, fiscale eccetera eccetera, sono già leggi dello Stato e come tali, quindi, già in vigore. Il decreto su Roma Capitale, come dice il nome, riconosce il ruolo speciale di Roma e comporta un finanziamento annuale di 500 milioni di euro in attuazione agli oneri richiesti dallo Status della Capitale. Il secondo tema del Consiglio dei ministri, quello della nomina dei vice ministri e dei sottosegretari, è stato rinviato in quanto, evidentemente, non si è trovato l’accordo tra i partiti sul numero e sui nomi. Il rinvio si è reso necessario anche per mancanza di tempo in quanto il presidente del Consiglio è dovuto partire per Bruxelles per incontri con il presidente della Commissione, Barroso, con il presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e con il presidente francese, Sarkozy.