Parlare e offendere, per certuni, come il Signor Bellisario o il Signor Michelin, è semplicemente la stessa cosa, in quanto l’ingiuria e l’insulto fanno parte del loro modo di essere. Mi sembra di rivedere la scena del film “Don Camillo e Peppone”.
Sarebbe stato utile per costoro essere nati muti o imbecilli: quel tanto di vivacità e arguzia che hanno, nuoce loro più di quanto non riesca a nuocere a qualcun altro la stupidità. Nell’articolo “L’Italia s’è desta e ora Bruxelles non ci fa più paura”, apparso su “La Pagina” lo scorso 31 ottobre, ho espresso solo una mia opinione, senza offendere nessuno, e dato che viviamo in una liberaldemocrazia non si comprendono questi attacchi insolenti e privi di un minimo di educazione rivolti al sottoscritto. Il Signor Bellisario, sempre che non sia un prestanome, insieme al sacerdote Michelin si sono scagliati contro il suddetto articolo come due montoni, di fronte e di fianco. Ma vi assicuro che si rovineranno le corna!
Potremmo paragonare questi due soggetti a un facsimile, malriuscito, di “Don Camillo e Peppone”, che ora nella nuova versione si sono uniti per offendere e combattere chi non la pensa come loro o esprime giudizi positivi sull’attuale governo. Poveri illusi, non hanno compreso che la “sinistra” in Italia e in Europa è praticamente morta e sepolta. L’unica alternativa per questi nostalgici dell’ideologia marxista è di trasferirsi in blocco a Cuba.
Infine, un ultimo pensiero permettetemi di riservarlo al sacerdote Don Albino Michelin di Affoltern am Albis che a 86 anni, dopo una vita in cui ha predicato la parola di Dio, e insegnato ai credenti di comportarsi in modo esemplare e corretto, si è lasciato influenzare da quel diavolo di comunista del Signor Bellisario.
Pertanto, non mi resta che citare Marco Aurelio: “Il miglior modo di vendicarci è di non assomigliare a chi ci ha offeso”.
Gerardo Petta