Da due anni e mezzo il centro di competenza lavoro della città Berna offre l’aiuto a giovani madri tra 16 e 25 anni che per la cura dei bambini corrono il rischio di perdere i contatti col mondo del lavoro
Queste giovani donne corrono inoltre il rischio di essere dipendenti per tutta la vita dalle istituzioni sociali svizzere, per questo motivo che la città Berna ha lanciato questo progetto a maggio 2011 con 21 giovani donne. Oggi, dopo due anni e mezzo, i responsabili del progetto sono contenti degli esiti e continuano il loro programma conseguendo sempre risultati positivi. L’offerta è flessibile e adatta ad ogni singola situazione delle madri. Contiene dei moduli sui temi coatch, formazione oppure lavoro. Attraverso questo progetto le giovani madri possono fare delle prime esperienze lavorative, creare delle prospettive professionali e nello stesso tempo possono confrontarsi con il ruolo di madre lavoratrice. Il bilancio intermedio dimostra che il progetto “giovani madri” funziona. Alcune partecipanti sono riusciti ad iniziare una nuova formazione oppure hanno trovato lavoro, grazie a questo progetto. Solo cinque partecipanti hanno lasciato il progetto, iniziato nel 2011, senza trovare un contatto di lavoro. Al momento ci sono quindici donne attive in diverse percentuali.
Uno studio dell’università di Lucerna afferma che le partecipanti di questo progetto hanno i migliori presupposti per integrarsi nel mondo del lavoro. Inoltre l’integrazione sociale, l’aiuto nella cura dei bambini e l’aiuto a svolgere il ruolo di genitori, ma anche la pianificazione del proprio futuro danno la possibilità alle giovani madri per integrarsi professionalmente.
Il caso della Signora Wanner
Il centro di competenza ha dato informazioni sul caso della signora Wanner, 24 anni. La signora Wanner alleva i due figli di 2 e 4 anni da sola. Ha fatto le scuole obbligatorie e ha iniziato una formazione in economia domestica, che dopo la nascita del primo figlio però ha interrotto. Poco dopo il secondo figlio ha lasciato il suo partner. Si è annunciata al progetto “Giovani madri” con l’aiuto di un’assistente sociale due anni fa. Nel corso del progetto ha partecipato a tre stage in diverse professioni, ha fatto alcuni corsi in assistenza medica e cultura generale. Il centro di competenza lavoro l’ha seguita e sostenuta durante tutto il periodo. Oggi la Signora Wanner lavora come assistente infermiera al 60% e nei piani ha la formazione abbreviata d’infermiera.
Abbiamo parlato con Annina Kienholz, capo progetto del centro competenza lavoro di “Giovani madri”
Il progetto “Giovani madri” prosegue positivamente, lo porterete avanti così o dopo le esperienze degli ultimi due anni ci saranno cambiamenti?
Non ci saranno grandi cambiamenti visto che il progetto risulta promettente così com’è. Certamente con l’esperienza della fase pilota e con i risultati ottenuti, la struttura e il contenuto del progetto vengono ottimizzati continuamente.
Da quali fasce sociali provengono le giovani madri?
Da fasce sociali molto diverse, hanno in comune che non hanno terminato una formazione professionale e sono a carico delle istituzioni sociali. La maggior parte delle giovani madri alleva i figli da sola.
Quali sono le formazioni a cui aspirano in particolar modo le giovani madri?
Le aspirazioni professionali di queste giovani madri sono le stesse di altre giovani donne. Tante sono interessate alle formazioni di commessa nel commercio al dettaglio, nella cura paramedica e nella cura dei bambini. Però proprio in questi settori il concordare di lavoro e il loro ruolo da madri è più complicato. Infatti, uno degli obiettivi del progetto “Giovani madri” è quello di valutare le prospettive professionali prendendo in considerazione il loro doppio-ruolo di lavoratrice/madre e sviluppare le eventuali vie di formazione alternative.