Il problema è il caro affitti, da un lato l’inquilino che non paga l’affitto dall’altro il proprietario che non riesce a sfrattare l’inquilino moroso, due facce della stessa medaglia, la casa. Per evitare problemi di questo tipo, molti italiani proprietari di immobili, preferiscono affittare per brevi periodi, sfruttando gli annunci sulle piattaforme digitali, anziché dare il proprio appartamento a una famiglia per tanti anni. Oppure lo lasciano vuoto, come accade per circa 7 milioni di abitazioni (comprese, però, le seconde case in uso ai proprietari). Si evita così il rischio dell’inquilino moroso. Il 9,4 % delle famiglie almeno una volta è in ritardo con il pagamento dell’affitto. Basta non pagarne una ed il proprietario può avviare dopo tre settimane la procedura di sfratto. In media sono necessari 18 mesi per liberare l’immobile, periodo che molto spesso si allunga, e frattempo il proprietario deve provvedere al pagamento delle tasse ed eventualmente tutte le spese condominiali. Su 150 mila sfratti esecutivi emessi nel 2021, quasi tutti per morosità, solo 38 mila hanno lasciato l’immobile. Ma la cosa potrà aggravarsi ulteriormente, come previsto dalla associazione inquilini, questo a seguito della riforma del reddito di cittadinanza, con la sua riduzione del contributo, che non andrà più a coloro che sono in grado di lavorare, i cosiddetti occupabili. Conseguentemente diventerà sempre più rischioso affittare una casa.
Dr. Paolo Gasparini