Continua la campagna all’insegna del motto «Non lasciarti abbattere»
“I motociclisti coprono appena il 2% dei chilometri percorsi complessivamente sulle strade svizzere. Eppure il 30% delle persone che restano gravemente ferite in incidenti stradali rientrano in questa categoria: nel 2015 i feriti gravi sono stati 1099 e i morti 66. Nonostante il calo di ferimenti e decessi segnato nell’ultimo decennio, il rischio d’incidente per questi utenti della strada rimane sovraproporzionale rispetto agli altri. E la colpa principale non è nemmeno loro”, questo è quanto l’Ufficio prevenzione infortuni upi dichiara in una nota.
L’upi, inoltre, accenna il fatto che diverse valutazioni infatti hanno dimostrato che in caso di collisione tra una moto e un veicolo a motore, il centauro risulta il principale colpevole solo in circa un terzo dei casi.
Il pericolo dei motociclisti
“Il fatto di condurre veri e propri bolidi non deve far dimenticare ai centauri che nella circolazione stradale la loro sagoma piuttosto stretta è poco visibile. Soprattutto in prossimità di incroci e sbocchi capita che automobilisti o camionisti non li vedano, spesso con conseguenze tragiche”, continua l’upi. E sottolinea che “il divertimento alla guida non dovrebbe pertanto mai indurre ad abbassare la guardia: i rischi e le insidie della circolazione stradale sono sempre in agguato. Una guida difensiva e previdente può contribuire in modo significativo alla sicurezza”.
Questo è anche l’obiettivo della campagna «Stayinʼ Alive», che la Federazione Motociclistica Svizzera e l’upi hanno lanciato nel 2014 con il sostegno finanziario del Fondo di sicurezza stradale.
All’insegna del motto «Non lasciarti abbattere», la campagna, lanciata nel 2014 dalla Federazione Motociclistica Svizzera e l’upi vuole sensibilizzare i motociclisti agli errori di guida degli altri. Errori che possono essere compensati adottando una guida difensiva.
Il messaggio viene divulgato tra l’altro attraverso la guida rivista per i centauri, che oltre a consigliare ristoranti, fa anche un forte appello alla responsabilità sociale dei centauri nei confronti dei loro cari: «Frena per tempo, i tuoi saranno contenti» dice infatti uno dei messaggi.
Cosa devono evitare i motociclisti
Secondo il TCS Svizzera “Motociclisti si diventa, non ci si improvvisa”, così, a parte diversi consigli pratici di guida, consiglia anche le manovre da evitare:
Non fate manovre brusche che potrebbero sorprendere gli altri utenti della strada e mettervi in pericolo.
Non circolate troppo vicino al veicolo che vi precede.
Non avvicinatevi troppo al marciapiede o al bordo della strada ma viaggiate al centro della vostra corsia, eccetto in caso di spostamento in gruppo con altri motociclisti. In simili situazioni spostatevi un poco di lato in modo da evitare il veicolo che vi precede in caso di frenata brusca. Assicuratevi di tenere 2 secondi di distanza da chi vi precede.
Non circolate sulle corsie riservate ad altri utenti come i marciapiedi, le piste ciclabili o le corsie riservate agli autobus (eccezione: Baden, AG) ecc.
Non fate lo slalom tra le vetture (proibito).
Non superate una fila di veicoli fermi.
Non tagliate le curve (rischio d’incidente mortale).
Più revoche di patenti nel 2015
Sono state oltre 80’000, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, le licenze di guida revocate in Svizzera nel 2015, è quanto risulta dai dati del registro automatizzato delle misure amministrative ADMAS dell’Ufficio federale delle strade USTRA. Le cause principali sono ancora una volta il superamento dei limiti di velocità e la guida in stato di ebbrezza.
Il 30% dei gravemente feriti in incidenti stradali sono motociclisti
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foto: campagna ‘stayin’ Alive’