Una chiacchierata piacevole con Tiziano Ferro che ci ha presentanto il suo ultimo disco, “Il mestiere della vita”, ci ha parlato delle collaborazioni musicali, del suo amore per la Città degli Angeli e ci ha svelato come trascorrerà le feste natalizie…
Il due dicembre è uscito il tuo nuovo album “Il Mestiere Della Vita”…vuoi parlarci di questo nuovo disco?
Sì, certo. È un disco che arriva dopo 5 anni dal precedente disco di inediti, quindi è un disco che raccoglie molte esperienze. L’ho chiamato “Il mestiere della vita” proprio perché è una celebrazione alla vita di tutti i giorni a chi si fa carico di viverla e di mettere in piedi ogni giorno delle analisi di coscienza molto profonde, parlo dell’essere umano e parlo di me e mi metto a disposizione di chi ha voglia di ascoltarmi.
Perché hai scelto di anticipare questo album con il singolo “Potremmo Ritornare”?
Era la canzone con la quale mi andava di tornare dopo tanti anni, è una canzone che parla dell’esistenza dell’uomo, delle andate e dei ritorni. Parla della capacità di aspettare, della capacità di crescere, di migliore e di migliorarsi. Alcuni ritorni sono impossibili e quindi bisogna essere in grado di assecondare e di accettare la vita com’è, altri ritorni sono inattesi ed è bello sapersi sorprendere. È un brano che parla dell’esistenza, un brano esistenzialista, quindi, in un disco come “Il mestiere della vita” mi sembrava un buon inizio.
Avevi detto: “Un tempo scrivevo canzoni a difesa, chiudendomi dietro i brani. Questo invece è il primo disco che faccio in cui ho amato il processo fino in fondo”, ci spieghi questa dichiarazione?
È cambiato un po’ il ruolo della musica nella mia vita. Ho iniziato a scrivere quando avevo 15 – 16anni e la musica era l’unico canale che conoscevo per rivolgermi al mondo e agli altri perché ero una persona molto timida, molto chiusa, molto distaccata dalla realtà. Le canzoni nascevano come difesa dal mondo, nel tempo chiaramente ho trovato molto più equilibrio e ho imparato anche un po’ a fare pace col mondo, con alcune parti di me stesso, e le canzoni sono diventate un elemento di comunione non di separazione, non di protezione del mio interiore dal mondo esteriore, diciamo che sono canzoni molto più aperte, molto più solari, molto più rivolte all’esterno.
Parlaci della collaborazione “di lusso” con Carmen Consoli per la canzone “Il conforto”…
Carmen è la mia cantante italiana preferita da tantissimi anni, avevamo scritto una canzone insieme nel 2010 per un suo disco e ho scoperto una donna sensibile, dolce, profonda. Chiaramente conoscevo già la cantautrice, avevamo molte cose in comune, è una donna che vive separata dal mondo dell’apparenza, molto riservata, con una profondità molto simile alla mia, ci siamo trovati bene, ci siamo divertiti. Quando ho scritto questa canzone ho pensato subito a lei e appena gliel’ho mandata entro una settimana avevamo già registrato il duetto. La settimana scorsa abbiamo girato il video, perché sarà il secondo singolo di questo disco, ed è un video molto molto intenso, devo dire ci siamo trovati molto bene, più lavoro con lei, più collaboro con lei, più scopro una persona che amo.
Con chi altro ti piacerebbe collaborare?
La verità è che in questo momento ho fatto tanti di quei duetti con artisti che amo che faccio fatica a pensare ad altri duetti. Quello che mi piacerebbe fare molto sarebbe continuare a collaborare con artisti giovani, artisti che magari ancora nessuno conosce, crescere talenti nuovi, fare cose insieme e tirare fuori da loro energia nuova.
L’album è stato creato tra Milano e Los Angeles, come nasce questo tuo amore per la città degli angeli?
Sono tanti anni che suono con artisti americani, la mia band è quasi tutta di Los Angeles, il mio arrangiatore si è trasferito lì quattro anni fa, ho tantissimi amici e un legame molto speciale con questa città. Sono anni che vado almeno due-tre volte l’anno, mi piace l’energia di quella città, anche se non mi ha rapito subito, ci ho messo un po’ ad innamorarmi di Los Angeles, però nel tempo mi è entrata dentro: mi piace andarci, mi piace starci, mi piace il grado di comunicazione delle persone, mi piace come si fa musica, mi piace l’atteggiamento di vivere al sole, spiritualmente e anche fisicamente ovviamente.
Una curiosità dato che il Natale è alle porte: come lo festeggia Tiziano Ferro il Natale?
Sono un classico italiano, quindi con la famiglia, regali, panettone. In generale sono molto poco tipico italiano, nel senso che sono andato via di casa da piccolo, non ho vissuto con i miei genitori per molto tempo, ho sempre vissuto all’estero, ho sempre avuto passioni molto distanti dai ragazzi della mia età in Italia, ma sul Natale sono proprio il classico italiano con tutte le tradizioni del caso!
Quindi lo passerai in famiglia..
Sì, sicuramente! È una bella tradizione che per fortuna ho ancora il privilegio di poter vivere con tutti i famigliari.
Ti aspettiamo a Zurigo?
Certo! Sicuramente non mancherà, c’è sempre stata Zurigo in tutte le mie tournée, quindi non credo che mancherà assolutamente. Per quanto riguarda la tournée all’estero, sarà difficile per me resistere, voglio assolutamente fare qualcosa, ma ancora non ci sono piani in piedi, ma ne parleremo a breve sicuramente…
Mariarosaria Montelone