Anche se i partiti ancora non si vogliono esprimere concretamente sulle speculazioni riguardanti il seggio vacante nel Consiglio federale dopo le dimissioni della Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, si presume che tutto vada secondo i piani del presidente dell’UDC Toni Brunner. “Sarebbe importante se in futuro potessero prendere posto al tavolo di governo voci critiche in fatto d’asilo e di politica europea”, ha detto Brunner alla stampa, due seggi nell’esecutivo federale? “Non c’è niente di più legittimo”, gli elettori non capirebbero qualsiasi altra evenienza, ha detto Brunner.
Secondo Brunner, che ha ribadito di non essere candidato, i tempi dei giochetti sono finiti: “L’Assemblea federale ha ora l’opportunità di rivivere la concordanza”. Come già annunciato la scelta definitiva sarà comunicata il 20 novembre, “ci vogliono personalità che dirigono e sono pronte ad assumersi dossier difficili – ha anticipato Brunner, aggiungendo che – è possibile che presentiamo candidati di diverse regioni linguistiche”.
PPD, Verdi liberali e PBD hanno già annunciato di votare il 9 dicembre di quest’anno per un candidato UDC, il presidente del PLR, Philipp Müller, ha precisato che il suo partito non sosterrà eventuali candidature “di centro”. Il maggior partito svizzero deve partecipare al governo e l’UDC ha diritto a due rappresentanti, ha detto. Questo fatto, dopo le elezioni per il rinnovo del parlamento, è ora ancora più evidente. Partiamo dal presupposto che l’UDC presenterà una doppia candidatura, ha aggiunto Müller.
Il presidente del PS, Christian Levrat, secondo cui i giochi non sono ancora per forza fatti, preferirebbe aspettare che i partiti di centro e di destra scoprano le carte: “dai candidati ci aspettiamo che si impegnino a rispettare gli accordi bilaterali, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la collegialità”. Da parte dei Verdi probabilmente l’UDC non si potrà aspettare nessun voto per un candidato UDC: “un candidato dell’UDC che soddisfa le nostre condizioni, dovrà ancora essere inventato”, ha dichiarato Balthasar Glättli, capogruppo dei Verdi alle Camere federali. Inoltre i Verdi commentano che “se (Eveline Widmer-Schlumpf ndr) dovesse essere sostituita da un rappresentante della linea dura dell’UDC, il lavoro del governo rimarrebbe bloccato come lo è stato nella legislatura 2003-2007”.