Giorni fa è stato pubblicato, dal Corriere degli italiani, un articolo in cui si metteva in luce un incontro a Berna con il segretario generale, Alessandro Masi, promosso dall’Ambasciatore Marco Del Panta.
Dopo quello che Masi ha, scandalosamente, combinato alla centenaria Dante di Berna (diretta, da quasi 20 anni, da Antonio Sutera), questo signore, ha avuto ancora l’ardire di venire a parlare delle Società Dante della Svizzera e della loro vitalità.
Perché, ai pochi dirigenti presenti, non ha parlato del fallito primo raduno, tentato mesi addietro, sempre dall’ambasciatore e da Masi? E poi perché continua a “buttare fumo negli occhi” degli sprovveduti, facendo credere, con la lista acclusa, che erano presenti tutti i responsabili dei comitati elvetici, quando in effetti vi era un numero sparuto di pensionati? Perché Masi non ha parlato delle difficoltà finanziarie in cui verte la sede centrale, la quale, al dire del vice ministro agli Esteri, Mario Giro, rischia di chiudere “nell’indifferenza generale degli italiani”, perché ha 500mila Euro di deficit. Che dire poi delle Società Dante della Svizzera che stanno morendo? Perché non ha parlato della Dante di Neuchâtel che non ha più un presidente, prossima alla chiusura, e di tanti altri comitati in una crisi profonda? È venuto a parlare di cinema e di cultura! È venuto ad incensare persone e diplomatici, “attenti ai problemi della vita sociale”! Così facendo, il segretario Masi, non ha fatto altro che inviare il messaggio al vice ministro degli Esteri M.G., per cercare di poter “spellare” qualche ulteriore contributo ministeriale, al fine di potersi aumentare, ulteriormente, il suo mensile, come fece, qualche anno fa, portandosi lo stipendio da 5mila Euro mensili a 12 mila!
Poi ha cercato di buttare altro “fumo negli occhi” dei presenti, dicendo che “la Dante Alighieri” istituisce e sussidia scuole, biblioteche, circoli e corsi di lingua e cultura italiane, diffonde libri e pubblicazioni, promuove conferenze, escursioni culturali e manifestazioni artistiche e musicali, assegna premi e borse di studio. Tutto ciò poteva dirlo non avendo presente il sottoscritto, altrimenti avrei soltanto detto che la rana voleva diventare grande come la mucca che le stava di fronte. In atto la Dante di Masi ha un pauroso deficit di 500mila Euro e un segretario che, in un momento di penosa crisi, si è aumentato il mensile da 5mila a 12mila Euro, sempre soldi nostri, concessi dal Ministero degli Affari Esteri. Inoltre a Berna, il segretario Masi, ha fatto visita alla biblioteca, con l’annesso patrimonio della centenaria Dante di Berna, sottrattaci in occasione dello sfratto dal demanio del Ministero degli Affari Esteri, per la quale, a motivo d’intrufolamenti di vario tipo, si è dovuto ricorrere alla Corte Europea per riaverla, nel rispetto della dignità dei propri ruoli.
Il presidente
Antonio Sutera