Per il 2013 chiesto un aumento generalizzato e un rialzo per i salari minimi
L’Unione Sindacale Svizzera (USS) è già scesa in campo con le sue rivendicazioni sui salari per il 2013. Per l’USS l’economia svizzera è sana e secondo il Forum economico mondiale (WEF) è la nazione più competitiva al mondo. Ci sono dunque i presupposti per aumentare gli stipendi, in particolare quelli medio-bassi, che nell’ultimo decennio sono rimasti bloccati o sono diminuiti, in confronto agli aumenti considerevoli dei salari alti. Le disparità riguardano le donne e le professioni con apprendistato, dove le retribuzioni non sono sufficienti. Ad esempio una parrucchiera con diploma guadagna 3.400 franchi e una fiorista, anch’essa diplomata, 3.500 franchi. Il sindacato rivendica aumenti generalizzati fra l’1,5 e il 2,5 percento e vuole interrompere la tendenza ai salari individualizzati, che favoriscono gli alti redditi. L’importanza di questi aumenti è sottolineata dai sindacati con la possibilità di andare a coprire tutti i salari permettendo di aumentare il potere d’acquisto di tutti. Nelle trattative salariali, che inizieranno già in settembre e si protrarranno fino a dicembre, l’USS vuole premiare anche i salari minimi con un rialzo di 100 fino a 200 franchi. Si prospetta un autunno caldo soprattutto nel settore del commercio al dettaglio, dove l’anno scorso non ci sono stati praticamente aumenti, ma anche nell’industria.
A sostegno delle richieste sindacali può esserci la classifica “Global Competitiveness Report 2011-2012” stilata dal WEF. La classifica si basa sulla valutazione di 12 pilastri essenziali: istituzioni, infrastrutture, sviluppo microeconomico, salute e istruzione primaria, educazione e formazione, buona efficienza del mercato, efficienza del mercato del lavoro, sviluppo del mercato finanziario, approccio tecnologico, dimensioni del mercato, la qualità del business, innovazione. È dal 2009 che la Confederazione figura al primo posto nella classifica in termini di clima favorevoli agli affari, risultando il Paese più competitivo. Le posizioni di punta sono nell’innovazione, nelle capacità tecnologiche e nell’efficienza del mercato del lavoro. La Svizzera eccella negli istituti di ricerca scientifica, che “sono tra i migliori del globo” e il suo numero di brevetti per abitanti è fra il più alto al mondo. Secondo il WEF “i risultati della ricerca si traducono in prodotti facilmente commerciabili”. Ciò è garantito per la stretta collaborazione tra il mondo accademico e il settore privato, combinata a elevati bilanci delle imprese per la ricerca e lo sviluppo. Inoltre la Svizzera ha un mercato del lavoro ben organizzato e iperefficente, (prima in questa categoria) ed è la capofila anche nella categoria “Sofisticazione degli affari”.