Il Tribunale amministrativo federale (TaF) ha dato ragione al ricorso di un gruppo di oppositori della regione
Se la BKW (Forze motrici bernesi), il gestore della centrale nucleare di Mühleberg (BE), non svolgerà gli importanti lavori di miglioria all’edifico, entro fine giugno 2013 il reattore sarà spento. Il TAF ha annullato la decisione del Dipartimento federale dell’ambiente e dell’energia (DATEC), appoggiata dall’Ispettorato federale per la sicurezza nucleare (IFSN), che aveva attribuito alla BKW una concessione illimitata. I punti deboli messi in evidenza dalle recenti perizie hanno convinto il TAF a dare ragione al ricorso di un centinaio di oppositori, sostenuto da un gruppo ecologista locale e a ripristinare la data limite prevista nel 2013. Il punto più urgente è il mantello del reattore, che con le sue fessure, deve essere consolidato. Poi le incertezze di un terremoto catastrofico, che riguarderebbe non solo l’edificio della centrale ma anche la vicina diga del Wohlensee, che se crollasse, porterebbe il rischio d’inondazione dell’impianto. Infine i sistemi di raffreddamento oggi indipendenti dal fiume Aare. Urs Gasche, presidente del consiglio d’amministrazione della BKW, ha detto che nella prima lettura della sentenza vede delle incoerenze con la data che fissa la fine della centrale e con le valutazioni del-l’IFSN, che aveva deciso per una concessione illimitata nel tempo. Il direttore IFSN, Hans Wanner, ha risposto che la sentenza “non è contro l’IFSN, non essendo esso parte in causa”, e quindi non mette in dubbio i lavori svolti dai suoi collaboratori. L’IFSN è giunto alla stessa conclusione del TAF, che a Mühleberg ci sono problemi di sicurezza. Per quel che riguarda invece i deficit sulle misure antisismiche e i problemi di raffreddamento, secondo l’IFSN le norme di sicurezza iscritte nelle leggi sono rispettate dalla BWK e così Mühleberg può restare in funzione. La BKW non ha ancora deciso se impugnare la sentenza davanti al Tribunale federale, ultima istanza e si è presa tempo fino al 20 marzo per riflettere. Gasche ha detto che è ancora presto se decidere di inoltrare ricorso. Nel frattempo la BKW deve depositare in fretta presso il DATEC una nuova domanda per mantenere in funzione Mühleberg che indica cosa intende fare per la sicurezza e anche la data entro la quale la centrale sarà definitivamente spenta. Una cosa è certa ha detto il portavoce della società: “Vogliamo tenere a lungo aperta la centrale”.
Si vuole però valutare i costi delle possibili modifiche, che saranno senz’altro molto care, ma dovranno essere sensate. Oltre al calcolo dei costi le scelte su Mühleberg dovranno essere integrate nel generale riorientamento strategico. Un eventuale spegnimento della centrale nel giugno 2013 non avrebbe gravi conseguenze. Secondo Gasche “verrebbe a mancare il 5 per cento dell’intero approvvigionamento elvetico, che si potrebbe sopperire con le importazioni”. La sentenza è una nuova tegola per la BKW, che dopo avere chiuso i conti del 2011 in profondo rosso, si vede confrontata con lavori che significano costi milionari imprevisti e anche con il problema se vale la pena investire su una centrale inaugurata 40 anni fa. La chiusura immediata di Mühleberg è stata chiesta anche da 8’000 manifestanti provenienti da tutta la Svizzera riunitisi a Mühleberg domenica scorsa nell’anniversario del disastro di Fukushima. Durante il corteo da Gümmenen (BE) alla centrale bernese non si sono registrati incidenti. Gaetano Scopelliti