Uno dei primi provvedimenti proposti dalla coalizione di centro-destra è “mettere mani” al tetto sui contanti. È subito polemica
Aumentare il tetto sul contante è una delle prime proposte annunciate a gran voce dalla maggioranza in materia fiscale, è la stessa Presidente del Consiglio a dichiararlo durante il suo lungo discorso di replica alle dichiarazioni sulla fiducia al Senato. E la neo presidente lo fa in maniera plateale citando addirittura un ministro dei governi Renzi e Gentiloni: “Metteremo mano al tetto al contante, sono d’accordo con il ministro del Pd Padoan”. “Lo dirò con chiarezza – afferma Meloni sulla questione – non c’è correlazione fra l’intensità del limite al contante e la diffusione dell’economia sommersa. Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima” per esempio, aggiunge la premier “la Germania e l’Austria non hanno un tetto al contante” e sottolinea il fatto che siano “parole di Piercarlo Padoan ministro dei governi Renzi e Gentiloni”.
Ciò che si cura di tralasciare la nuova Premier è che lo stesso economista Padoan, autore di quell’aumento (da 1.000 a 3.000 euro) – lieve rispetto a quello auspicato dall’attuale maggioranza – sostenne poi di aver fatto un errore ribadendo tempo dopo: “è stato un errore, e io ero contrario. Al presidente del Consiglio ho detto tante cose ed anche questa, posso dirlo adesso dopo un po’ di tempo”, disse riferendosi all’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, durante un suo intervento ad Agorà Rai su Rai 3.
Soglia fino a 10 mila euro
Secondo quanto dichiarato, la nuova maggioranza è intenzionata a innalzare la soglia per l’utilizzo del contante a 10 mila euro rispetto agli attuali 2000 euro. Già la Lega, che più volte in passato ha avanzato la medesima proposta, ha depositato la proposta di legge “in linea col programma del centrodestra e con altri Paesi europei” ha affermato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
La problematica della soglia sul tetto dei contanti riguarda anche altri Paesi europei, per esempio in Portogallo la soglia è di 1.000 euro come in Francia, ma qui per i non residenti sale a 15.000. Stessa soglia in Spagna, che mantiene il tetto massimo a 15.000 euro per i non residenti, mentre per i residenti è di 2.500 euro. In Belgio il limite è di 3.000 euro per le transazioni commerciali, mentre in Grecia il tetto è fissato addirittura a 500 euro. Tanto che, per far fronte ad una tale confusione di soglie, l’Ue propone di uniformare i limiti partendo da una soglia di 10mila euro, soprattutto per convincere anche quei Paesi che attualmente hanno tetti molto alti o nessun limite.
In Italia una soglia al ribasso
La storia della soglia dell’utilizzo del contante è stata caratterizzata da un andamento in costante ribasso dagli ultimi 30 anni. Risale al 1991 la prima misura di limitazione a 20 milioni di vecchie lire. Successivamente ne sono avvenute diverse: nel 2008 la soglia dei contanti è stata messa a 12.500 euro, nel 2010 a 5.000 euro, per scendere a 1.000 nel 2011 con il governo Monti. Risale a 3.000 euro con la legge di Stabilità del 2016, per poi scendere nuovamente a 2.000 nel 2020, e a 1.000 euro previsti dal primo gennaio 2022 dalla legge di Bilancio 2020. Da questa soglia, se dovesse passare la proposta della maggioranza, potrebbe alzarsi fino a 10.000 euro.
Una manna per l’evasione fiscale
Sono concordi nel definire un’azione di questo genere come la fine della lotta all’evasione. Le dure critiche all’aumento della soglia al contante arrivano dall’opposizione, prima di tutto da Carlo Calenda del Terzo Polo che, senza giri di parole, definisce tale proposta “una stupidaggine”. Anche il Pd entra in polemica affermando che “è una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’economia sommersa” come spiega il responsabile economico del Pd Antonio Misiani.
Una tale proposta sarebbe come “premiare chi va in giro a fare pagamenti con 10mila euro di banconote in una valigetta”, afferma il leader del M5s Giuseppe Conte specificando che chi va in giro con una tale somma in tasca non sono certamente persone povere. “Il motto del governo non è più ‘non disturbare chi ha voglia di fare’, bensì ‘non disturbare chi ha voglia di dedicarsi al malaffare”, ha aggiunto Conte in un’intervista a La Stampa. Anche il senatore dem Carlo Cottarelli si inserisce nel dibattito affermando che “portare il tetto all’uso del contante a 10.000 euro sarebbe un pessimo segnale. Come lo sarebbe un nuovo condono (o tregua) fiscale. L’evasione è ancora un problema gravissimo”.
Redazione La Pagina