Presa di posizione della Federazione Italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) sul farmaco “miracoloso” cubano
La settimana scorsa le cronache dei maggiori giornali italiani, anche del nostro, hanno raccontato la notizia dei viaggi della speranza a Cuba di tantissimi italiani, circa 35 mila all’anno negli ultimi due, ma anche di altre nazionalità, alla ricerca del farmaco “miracoloso” contro alcuni tumori. Anche se nelle cronache era ben evidente il giudizio negativo su questo presunto farmaco (il Vidatox) da parte della medicina ufficiale di tutto il mondo, il solo parlarne ha probabilmente aperto uno spiraglio di speranza per quelli che sono gravemente malati. L’aspetto truffaldino che è stato intravisto dietro la storia di questo farmaco ha costretto il Segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Domenico Crisarà, a prendere una posizione molto netta riguardo alla vicenda. Ecco il commento diramato a tutti i medici in Italia, anche per offrire un parere motivato ai tanti quesiti provenienti da pazienti curiosi o interessati: “Chiunque riuscisse a trovare la sostanza capace di combattere il cancro diventerebbe multimiliardario, verrebbe paragonato a Gesù Cristo come salvatore dell’umanità: l’uno l’ha liberata dal peccato, l’altro la solleverebbe dalla malattia”. Un giudizio lapidario, dunque, adeguato al tentativo di far leva sulla debolezza e la disperazione della gente ammalata. E prosegue: “Se in giro per il mondo qualcuno avesse scoperto un farmaco davvero rivoluzionario, utile a sconfiggere un male così diffuso e pervasivo, tenerne nascosta l’efficacia sarebbe follia. A chi gioverebbe? Se il Vidatox fosse effettivamente in grado di far recedere la neoplasia, o quantomeno di bloccarne il progresso, perché limitarlo al mercato nero e alle vie di contrabbando? È chiaro che qualcosa non funziona. Salvifico, questo composto dalle origini cubane, non è, tant’è vero che la comunità scientifica internazionale lo fa rientrare nel novero degli ‘pseudo-medicinali’. Il sedicente antitumorale omeopatico ottenuto dal veleno dello scorpione azzurro ‘Rhopalarus Junceus’ altro non sarebbe che un bluff. La sua storia, sottotraccia, si snoda tra Cuba, Albania, San Marino e Italia. A L’Avana, infatti, si trova la sede di Labiofam, l’azienda farmaceutica che lo produce. In Europa il preparato viene prodotto dalla Pharma-Matrix, un’azienda con sede in Albania che lo starebbe distribuendo spacciandolo come antidolorifico e antinfiammatorio. Attualmente, se si esclude un documento della stessa Labiofam, non esistono studi scientifici che provano l’efficacia del Vidatox, che non è mai stato approvato né dall’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco), né dall’Ema (European Medicines Agency), come invece la prassi indica in maniera stringente affinché un prodotto entri ufficialmente nel mercato. La sua vendita è perciò totalmente illecita. Quando si parla di medicina non ufficiale c’è sempre in agguato il pericolo di truffa. Purtroppo è facile incappare in chi fa leva sulla debolezza e sulla disperazione della gente gravemente malata e la spinge a seguire canali irregolari o false pubblicizzazioni su Internet”. La conclusione non lascia ombra di dubbio: “In origine a Cuba il Vidatox era distribuito gratis, poi a Tirana fiutarono il business.. sulla pelle dei pazienti”. [email protected]
1 commento
egregio dr. Crisarà, sono ovviamente un collega, non ho mai usato il farmaco in questione, nè so se mai lo userò, ma sono stupefatto delle asserzioni che apoditticamente lei esprime senza nessun supporto critico reale. Spinto dalla sua Sicumera sono andato a vedere i vari siti ed ho trovato ricerche scientifiche che sembrano aprire spiragli nuovi ed interessanti. Spero che nel nostro paese il male oscuro dell’inquisizione possa scomparire per sempre prima o poi, lasciando il campo a persone che seriamente cercano senza apriorismi di guardare oltre il proprio piccolo orticello.