Come si caratterizza il vuoto nell’arte?
Le prime radici del vuoto si possono intravedere nell’arte moderna, ad esempio con Lucio Fontana, dove egli stesso alla fine della seconda guerra mondiale nel 1946 affermava: “È necessaria un’arte maggiore in accordo con le esigenze dello spirito nuovo.”
L’arte non deve più sottostare alle limitazioni della tela o della materia (“vogliamo che il quadro esca dalla sua cornice e la scalatura dalla sua capanna di vetro”), ma può allargare il suo campo, espandendosi attraverso nuove forme e tecniche espressive.
Vuoto è spazio-vuoto
SVUOTATEVI di tutti i vostri pregiudizi, preconcetti, dogmi, i legami insulsi… SVUOTATEVI di ogni impressione… di ogni idea…
VEDO IL NULLA DIETRO IL TUTTO.
Si ha paura di fermare la mente, perché appena fermi tutto, quel tutto ti arriva addosso come una valanga di domande, dubbi e paure….terrorizzati da quel tutto(che in realtà è un nulla innocuo, è un placido vuoto)= VUOTO
Vivo con il nulla (il vuoto) dietro ogni singola cosa.
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IL DISTACCARSI DALLE COSE TERRENE = VUOTO
Tutte le azioni, cose, persone, eventi, pensieri, sentimenti, ricordi, sono strettamente interdipendenti… Sono elementi inclusivi (l’uno contiene l’altro, l’uno c’è perché esiste anche l’altro e viceversa). Ogni cosa esiste solo in relazione al suo opposto. Non potete scinderli… Non significa che vi state identificando col nulla, o che vi state allontanando da tutte le cose che amate… Tutt’altro… Significa che state ricordando qualcosa che avete dimenticato; qualcosa a cui “inconsciamente” preferite non prestare attenzione. L’essenza del vuoto non è concepibile nella nostra aggrovigliata e affollata civiltà; eppure credo che il rispetto del vuoto, dell’ “assenza”, del silenzio, sia oggi più che mai necessario per una equilibrata struttura della nostra esistenza.
Anna Di Nola e Ilenia Pesce