Il Nazionale respinge nettamente l’iniziativa popolare UDC “Contro l’immigrazione di massa”
L’iniziativa dell’UDC vuole reintrodurre limiti d’immigrazione annui e contingenti per le autorizzazioni di soggiorno in Svizzera che saranno validi anche per i frontalieri e i richiedenti l’asilo. Le quote degli stranieri sono da fissare in funzione degli interessi economici del Paese. Al di fuori del partito promotore l’iniziativa non trova però sostegno. Dopo le raccomandazioni della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale e del Consiglio federale (senza opporle un controprogetto) di respingerla, anche il Consiglio nazionale ha bocciato l’iniziativa con un’ampia maggioranza: 128 voti favorevoli, 49 contrari (quasi tutti UDC) e 2 astenuti.
Il dibattito è stato una maratona durata quasi sette ore, con 63 deputati relatori, di cui 27 dell’UDC. La relatrice della commissione Isabelle Moret (PLR) ha spiegato che l’iniziativa “mette a repentaglio la via bilaterale”, ed è potenzialmente inapplicabile, poiché “i settori dell’asilo e della migrazione economica vengono posti sotto lo stesso tetto”. Nel suo intervento la Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sostenuto che l’iniziativa rappresenta un rischio per l’accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE, che non sarebbe più valido e toccherebbe anche gli altri accordi con l’UE, come la garanzia di soggiorno dei cittadini svizzeri nei paesi UE/AELS che permette anche l’accesso al mondo del lavoro. Un altro rischio riguarda la crescita economica della Svizzera, poiché le organizzazioni economiche e i sindacati sono contrari.
A nome del gruppo parlamentare UDC, Hans Fehr (ZH), ha ricordato che il saldo migratorio della Svizzera è di 80’000 nuovi arrivi all’anno. L’immigrazione non è più sostenibile ed è la causa di molti problemi in Svizzera: strade intasate, treni colmi e aumenti dell’affitto e della criminalità. “La Svizzera deve riprendere il controllo dell’immigrazione”, sottolinea Fehr, senza denunciare l’accordo sulla libera circolazione, che l’iniziativa chiede di “rinegoziare”. Un argomento quest’ultimo che per gli schieramenti contrari è il vero obiettivo dell’iniziativa e cioè di volere “cancellare la via bilaterale”. L’iniziativa è stata depositata nel febbraio 2012 come reazione all’aumento dell’immigrazione degli ultimi anni. Il dossier passa agli Stati.