Inizio da record per la Juventus, si inceppa il Napoli, riparte l’Inter, pari nella sfida Champions tra Lazio e Milan, in zona retrocessione pesanti vittorie per Empoli e Udinese
E sono 37 punti su 39 possibili. Nessuna squadra in Serie A riesce a tenere il ritmo impressionate della Juventus. Il Napoli spreca l’occasione di resta in scia e con la scialba prestazione interna con il Chievo (ultimo) scivola a -8 dalla vette. Alla 13° giornata è già un ritardo “abissale”. Il pari è meritato per il Chievo molto ordinato e deciso in una gara dove non ha sbagliato nulla tatticamente, ma il Napoli ha giocato male, irriconoscibile a livello di gioco e impreciso sotto porta. Sarà la pressione della Champions League, mercoledì contro la Stella Rossa di Belgrado è vietato non vincere, ma non fare gol all’ultima squadra della campionato fa emergere problemi di tenuta psico-fisica, che non sembrano preoccupare Ancelotti. Ma la Juventus si allontana e impone un ritmo immane sulle avversarie, incapaci di resistere. Allegri inoltre ha già un Cristiano Ronaldo con una continuità di rendimento elevata, con 9 gol è in testa ai marcatori, e che alza il livello della squadra in modo impressionante. La squadra è vicina alla perfezione, vince con sforzi minimi oppure schiaccia l’avversario quando impone il gioco offensivo, il tutto con raziocinio e senza perdere quasi mai il controllo della gara. Così come piace ad Allegri che sfodera calma e intelligente nel gestire una rosa di altissima qualità che mai come quest’anno è in grado di vincere su tutti i fronti.
L’Inter reagisce dopo la fragorosa sconfitta di Bergamo e contro il Frosinone riprende la sua corsa al secondo posto. La squadra di Spalletti vince convincendo e finalmente ha risposte molte positive die suoi due giovani talenti. Keita segna una doppietta e Lautaro finalmente in gol. L’Inter inizia bene il suo mini ciclo impegnativo, Tottenham (delicata trasferta(, Roma e poi la Juventus. Troppo il divario contro il Frosinone, ma c’è ottimismo anche perché la rosa inizia a dare certezze a Spalletti, ma adesso c’è bisogno certezze e le prossime gare diranno dove potrà arrivare l’Inter. Lo scontro diretto Lazio-Milan per il quarto posto che vale un posto in Champions League è finito in parità. L’1-1 sta un po’ stretto al Milan, in vantaggio fino al 94’, ma è lo specchio di una gara equilibrata nella quale entrambe hanno avuto rispetto dell’avversario. Il punto fa più comodo al Milan, decimato dai tanti infortuni e dalla squalifica di Higuain, e costretto tatticamente sull’attendismo più che al gioco offensivo. Meno incisiva e ordinata del solito nella manovra la Lazio, che ha creato poche occasioni da gol, prima dell’assalto degli ultimi minuti premiato dal pari di Correa. Il Milan è stato bravo nella fase difensiva, ha giocato con ordine e concentrazione e ha sfruttato le poche occasioni per passare. Il gol di Kessie ha illuso Gattuso, a un passo dall’impresa. Il suo Milan non ha retto ancora fino alla fine, ma almeno resta aggrappato al quarto posto in attesa di recuperare tutte le forze.
Dietro al Milan sogna il Parma, vera rivelazione la squadra che in tre anni ha atto il balzo dalla D al sesto posto in Serie A e in zona Europa pronta a sognare. Nel prossimo turno affronterà il Milan. Nel derby emiliano al Parma è riuscito il sorpasso, sull’altra sorpresa, il Sassuolo, che invece sta implodendo, perché non riesce a fare rendere al massimo i suoi giocatori di talento e qualità. La vittoria del Parma è meritata, costruita con una prestazione perfetta: spazi chiusi all’avversario, una difesa ottimamente organizzata e stabile e contropiedi lanciati con immediate verticalizzazioni. Complimenti al tecnico D’Aversa che sta raccogliendo i frutti di una seria programmazione dopo la caduta della società gestita da Ghirardi. Al Parma restano con i piedi ben saldi a terra, la salvezza l’obiettivo, ma finché si è in ballo, tentare il traguardo Europa non costa niente. Contro il Milan per il quinto posto il Parma potrà dimostrare che è possibile.
Il primo derby di Genova dopo la tragedia del ponte Morandi, giocato in una atmosfera di rispetto e con il pensiero rivolto alle 43 vittime della tragedia. La 117° sfida tra Genoa e Sampdoria è finita in parità con il Genoa che avrebbe meritato sicuramente qualcosa in più viste le numerose palle gol create. Bravo il portiere della Sampdoria Audero in alcune occasioni. Un punto per parte che permette ad entrambe le squadre di interrompere la serie negativa. Buona la prima del tecnico Nicola dell’Udinese che dà un altro dispiacere alla Roma, sempre in balia della sua irregolarità e incostanza. Di Francesco, furioso, non riesce a fare uscire da questa sequenza di alti e bassi continui la sua squadra. A Udine poca concretezza in attacco e in difesa con uno sterile possesso palla. In campionato la Roma è una squadra molto ordinaria non da primi posti, perché soffre molto contro le piccole e non morde a livello di gioco. La Champions per il riscatto, dove all’Olimpico arriva il Real Madrid e la Roma tenterà di ritrovare sé stessa. Nella zona retrocessione c’è molto movimento. Oltra a Udinese e Chievo muove la classifica anche l’Empoli. La vittoria contro l’Atalanta è pesantissima per la classifica e per il morale. Perché arrivata in rimonta da 0-2. Per i bergamaschi è un brutto, inspiegabile passo falso dopo la bella vittoria su l’Inter. Squadra dai due volti l’Atalanta, concreta nel primo tempo e incapace di gestire il doppio vantaggio e di chiudere la gara, forse perché ha peccato di presunzione. Il merito è anche dell’Empoli che ha approfittato delle difficoltà dell’avversario (espulso Ilicic) conquistando la vittoria nel recupero. Turno negativo invece per il Bologna che scivola al terzultimo posto dopo lo scialbo 0-0 contro la Fiorentina. È un punto malinconico anche per la Fiorentina che non vince da due mesi e inizia a compromettere l’Europa. I viola devono fare mea culpa per le molte occasioni fallite, soprattutto con il suo centravanti Simeone.
G.S.
foto: Ansa