Già in un precedente articolo avevo annunciato la nefasta decisione dell’UE di efficientamento energetico, allora trattavasi solo di una bozza, oggi sta per concretizzarsi la direttiva, che prevede che entro il 1° gennaio 2033 le case debbano raggiungere la classe energetica D. Questa direttiva è semplicemente devastante per l’Italia, in quanto a differenza degli altri Stati, la proprietà immobiliare in Italia è diffusa tra milioni di cittadini, inoltre il patrimonio edilizio italiano nella maggior parte dei casi è datato. Pertanto in un contesto del genere imporre costose di adeguamento entro un breve lasso di tempo, avrà un effetto devastante, non che un impoverimento generalizzato che si potrebbe definire una eco-patrimoniale, che si andrà a sommare alla patrimoniale IMU introdotta dal “salvatore della Patria” Mario Monti. Di fatto colui che possiede un immobile posto sul mercato privo delle caratteristiche richieste, verrebbe immediatamente ridotto di valore. A tutto questo si aggiunge in moltissimi casi l’impossibilità fisica per l’esecuzione dei lavori sia per i tempi ristretti sia per le caratteristiche storiche ed artistiche di molti immobili. Le banche sono comprensibilmente preoccupate, in quanto le loro garanzie per la maggior parte dei casi è fondata sul mattone. In una intervista il presidente di Confedilizia Spaziani Testa, ha espresso la sua preoccupazione, rimarcando che forse sarebbe opportuno agire attraverso incentivi e non obblighi, consentendo anche maggior flessibilità agli Stati per l’attuazione dei lavori per il raggiungimento previsto dalla direttiva.
Dr. Paolo Gasparini