Le elezioni amministrative italiane hanno riservato sorprese amare per il centrodestra
Si delinea una nuova linea delle preferenze degli italiani sul piano politico dove gli unici a sorridere sono i partiti del centrosinistra, mentre nel centrodestra le reazioni sono diverse. Tra tutte quelle del leader della Lega, Matteo Salvini, che se a caldo ha fatto commenti di autocritica puntando sulla poca affluenza alle urne scrivendo su Fb: “Una riflessione, senza inventarsi scuse: se la metà dei cittadini sceglie di non votare non è certo colpa loro, è solo colpa nostra. Dei nostri errori, litigi e ritardi: che mi serva e ci serva di lezione”; dall’altro lato, all’indomani dai risultati delle elezioni amministrative, sembra essere ritornato a ruggire contro il Governo e, riforma del catasto alla mano, si scaglia contro Draghi. Tra le ragioni del pessimo risultato della Lega aleggia il sospetto di frizioni all’interno del partito del Carroccio, tanto che Luca Zaia in una dichiarazione afferma esplicitamente: “Il segretario deve fare il segretario, e gli amministratori gli amministratori. Quando le dimensioni si sommano si fa gran confusione”.
Anche la leader di Fdi, nel ciclone di un’inchiesta firmata Fanpage venuta fuori a due giorni dalle elezioni, non ha ottenuto i risultati sperati e ha espresso il suo parere puntando il dito sulla poca compattezza del centrodestra: “Vedo un centrosinistra compatto e un centrodestra che a volte va un po’ più in ordine sparso, invece adesso bisognerà serrare i ranghi ancora di più perché il conflitto ora si polarizza”. FdI ha ancora la carta del ballottaggio in gioco con Enrico Michetti candidato sindaco del centrodestra per Roma contro l’ex ministro dem Roberto Gualtieri. Ma il partito della Meloni ha alle spalle il peso dell’inchiesta giornalistica di Fanpage che ha messo in luce le ipotesi di finanziamento illecito e riciclaggio sulla campagna elettorale di Fratelli d’Italia.
Il dem Michetti, invece, si è già assicurato l’appoggio del leader di Azione, Carlo Calenda, che a Roma è risultato il partito più votato. Calenda ha dichiarato apertamente il suo schieramento: “Io non farò né alleanze né apparentamenti. Ma faremo un’opposizione costruttiva. Penso sia giusto andare a votare al ballottaggio e come tale sicuramente non voterò Michetti, ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più”.
L’unica immagine di queste amministrative del M5s che rimarrà nella memoria è il discorso di commiato della sindaca Virginia Raggi, la quale – non curante del suggerimento che arriva dal capo del Movimento Conte, che non disdegnerebbe trovare l’intesa con il centrosinistra di Gualtieri – non indica nessuna preferenza di voto ai suoi elettori per il ballottaggio… un po’ come a dire “adesso vedetevela voi”.
Redazione La Pagina