Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera 2014
Nel 2014 quasi un dipendente su due (44,6%) esercitava la propria attività secondo orari di lavoro flessibili. Una persona occupata su cinque (20,5%) lavora regolarmente di sabato e circa una su dieci (10,6%) di domenica. Per quanto riguarda i modelli di orario di lavoro si registrano grandi differenze a seconda del grado di formazione e del sesso. Questo è quanto emerge dalla rilevazione delle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) 2014 realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST). Nel 2014 il 44,6% dei dipendenti lavorava secondo orari flessibili rispetto al 41,7% registrato nel 2004. Per «flessibili» si intendono i seguenti modelli di lavoro: orario settimanale o mensile con o senza blocchi orari, orario annuale e orario non sottoposto ad alcuna disposizione formale. Questo tipo di modello è più diffuso tra gli uomini (51,1%) che tra le donne (37,6%). I dipendenti con un grado di formazione terziaria (scuola universitaria, formazione professionale superiore) lavorano circa tre volte e mezzo più spesso a orari flessibili (62,3%) rispetto a quelli che non hanno concluso una formazione post-obbligatoria (17,9%). Tra gli uomini questa differenza emerge in modo particolarmente marcato (grado terziario: 70,2%, grado secondario I: 15,7%).
Si espande il lavoro a tempo parziale
La quota di occupati a tempo parziale è passata dal 31,7% nel 2004 al 36,0% nel 2014. Tra gli uomini, di cui solo il 15,9% lavora a tempo parziale, il grado di formazione incide poco sul grado di occupazione. Le donne lavorano nella maggior parte dei casi a tempo parziale (59,2%). La proporzione è più elevata tra le donne con un grado di formazione secondario II (maturità, apprendistato) o terziario (il 62,9% rispettivamente il 57,3%) rispetto a quelle con un grado di formazione secondario I (50,7%).
Un quinto degli occupati lavora di sabato
Nel 2014, il 20,5% degli occupati lavora regolarmente di sabato. Proporzionalmente sono più le donne degli uomini a lavorare di sabato (il 22,3% contro il 18,8%); lavorano più spesso di sabato gli occupati con una formazione di grado secondario I o II (28,4% rispettivamente 23,1%) rispetto a quelli con una formazione di grado terziario (15,0%). Una persona occupata su dieci (10,6%) lavora la domenica (donne: 11,3%; uomini 9,9%).
Una persona occupata su 20 lavora di notte
Nel 2014 una persona occupata su 20 (5,0%) lavorava regolarmente di notte (donne: 4,2%; uomini 5,7%). Tra le donne il grado di formazione non sembra avere alcun influsso sul lavoro notturno, mentre tra gli uomini quelli con una formazione di grado secondario I sono più del doppio a lavorare di notte rispetto a quelli con una formazione di grado terziario (il 10,0% contro il 4,3%). Nel 2014, il 17,1% degli occupati lavora regolarmente di sera. Anche in questo caso il grado di formazione ha un influsso: le persone titolari di una formazione di grado secondario I (21,2%) lavorano più spesso la sera rispetto a quelle con una formazione di grado secondario II (16,6%) o terziario (16,5%).
Lavoro su chiamata
Nel 2014 il lavoro su chiamata interessava il 4,8% dei dipendenti. Questo modello di lavoro è nettamente più diffuso tra le donne (6,1%) che tra gli uomini (3,7%) come pure tra le persone con una formazione di grado secondario I (7,6%) rispetto a quelle con una formazione di grado terziario (3,1%). Nel primo gruppo (secondario I) le donne che lavorano su chiamata (9,9%) sono quasi il doppio degli uomini (5,0%).
Una donna su dieci esercita più di un lavoro
Nel 2014, il 7,3% delle persone occupate aveva più di un lavoro. Il fenomeno è nettamente più diffuso tra le donne (9,6%) che tra gli uomini (5,3%). La differenza è particolarmente netta fra le persone con una formazione di grado secondario I: di loro, le donne che hanno più di un lavoro (11,7%) sono più del triplo degli uomini (3,5%).
Il 7,4% dei dipendenti possiede un contratto a tempo determinato
Nel 2014 i dipendenti con contratto a tempo determinato erano il 7,4%, il 2,4% per una durata inferiore ai 6 mesi. In questo contesto il sesso e il grado di formazione non sembrano avere grande incidenza, tuttavia ad avere più spesso un contratto di questo tipo sono le donne con una formazione terziaria (11,2%).
UST