Dal primo gennaio 2012 per i ciclisti è finito l’obbligo del contrassegno
Per la Svizzera si chiude un’epoca: i ciclisti non dovranno più incollare la vignetta sulla bicicletta, perdendo però la garanzia di una copertura assicurativa fino a 2 milioni in caso di incidente. Con il nuovo anno i cittadini diventeranno personalmente responsabili dell’assicurazione delle loro biciclette. Chi ha un bollino del 2011 è ancora assicurato fino a fine maggio 2012. Da giugno i risarcimenti saranno a carico dell’assicurazione di responsabilità civile privata (RC). La targa sarà abolita anche per i mezzi che riguardo all’assicurazione erano equiparati alle biciclette come le E-Bikes fino a 25 km orari e le sedie a rotelle elettriche con una velocità massima di 10 km orari. Il 10 per cento degli svizzeri non dispone di una RC. Secondo le stime di AXA Winterthur, un incidente potrebbe avere conseguenze costose che ammontano in media a 2.000 franchi per i danni provocati, mentre gli esborsi potrebbero raggiungere il mezzo milione se rimangono ferite delle persone. Il Fondo nazionale di garanzia (FNG) raccomanda ai ciclisti di verificare se dispongono di questa assicurazione e in caso contrario, raccomanda di stipularne una. L’FNG risarcisce le vittime quando chi causa l’incidente è ignoto oppure non è assicurato, anticipando la somma e concordando con chi ha provocato l’incidente un programma di pagamenti. Secondo il Consiglio federale non ci dovrebbero essere problemi con il cambiamento, dato che la maggior parte dei cittadini in Svizzera dispone di una RC. Ai ciclisti che non sono assicurati in privato, l‘Ufficio federale delle strade (USTRA) farà notare la mancanza di copertura tramite una campagna informativa. Con il tramonto delle targhe se ne va un sistema unico al mondo. La Svizzera è stato l’unico Paese al mondo a targare le biciclette. Secondo This Oberhänsli, del Museo dei trasporti di Lucerna, una testimonianza dell’amore tutto svizzero per l’ordine e forse anche della struttura federalista: per circa 60 anni ogni Cantone ha infatti deciso su forma e colore dei contrassegni.
G. S.