Mentre Matteo Renzi è impegnato a chiudere la Leopolda, dove ha assicurato un maggiore impegno per la legge sul fine vita, anche se solo dopo aver esteso gli 80 euro alle famiglie con figli e dopo il servizio civile obbligatorio, Silvio Berlusconi è ospite del programma ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, dove ha svelato il nome di chi potrebbe essere il nuovo leader di un centrodestra unito.
“Ho diversi nomi – ha affermato il Cavaliere – C’è una persona molto capace, a cui non ho ancora parlato: il generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli” che, a parer di Berlusconi, è un esempio di “qualcuno che non viene dalla politica, qualcuno che possa essere visto come una garanzia come premier”.
“Deve essere una persona molto capace, qualcuno che abbia fatto cose di successo”, spiega Berlusconi. “Come candidato premier penso a un certo Berlusconi” ma se la sentenza di Strasburgo non arrivasse in tempo o fosse negativa “penso a qualcuno che abbia fatto cose di successo come Gallitelli, uno dei migliori vertici del corpo dei Carabinieri”, spiega il leader di FI precisando come Gallitelli sia affine all’identikit della persona che sta cercando: “qualcuno che nel mondo del lavoro, dell’impresa, del terzo settore possa essere visto positivamente per i traguardi raggiunti”. Ma tra il passato e il futuro, il Cavaliere non ha dubbi: “Io sono il presente” e conferma la sua scesa in pista e un pieno ritorno in campo per evitare un pericolo ancora più grande di quello che potevano rappresentare i comunisti nel ’94: “Oggi c’è un pericolo più grande” rappresentato dal M5s, anche se il leader pentastellato Luigi Di Maio, che “ha un faccino pulito”, altro non è che “una meteorina. L’unico lavoro che ha fatto è stato lo steward al San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli”. Per quanto riguarda le elezioni, “il centrodestra – ha detto l’ex premier – sta al 38% secondo gli ultimi sondaggi, nel 2013 quando ritornai in campo nel giro di 23 giorni di campagna elettorale aggiunsi 10 punti, ora abbiamo avanti quattro mesi per crescere”.
Mentre per Berlusconi è “irrealistica” l’ipotesi delle larghe intese con il centrosinistra: “No, ne siamo distanti, come storia, come programma. È un’ipotesi irrealistica”. Chi invece è pronto ad accogliere a braccia aperte, qualora non fosse ricandidato dalla Lega, è Umberto Bossi, “perché gli sono amico e si è sempre comportato, dopo alcuni mesi di contrasto, con molto rispetto con me”.
E per quanto riguarda il suo programma politico, invece, non trova spazio per nessuna apertura verso lo Ius Soli: “I trafficanti di uomini – ha detto Berlusconi – avrebbero un argomento per dire che in Italia è più facile conquistare la cittadinanza”.
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