Da una ricerca svizzera si sono scoperte nuove molecole che aiuteranno a difendersi contro i sintomi di intolleranza da lattosio
Circa due terzi della popolazione mondiale non digerisce il lattosio, lo zucchero del latte, a causa della mancanza di lattasi, l’enzima che permette di metabolizzarlo. Spesso l’intolleranza è nascosta, non è immediatamente riconducibile ad una cattiva digestione, ma nuovi studi condotti dai ricercatori di Agroscope e dell’ospedale universitario di Losanna hanno scoperto un nuovo metodo per determinare la presenza di lattasi nel corpo umano. Vi sono persone che consumano latte senza sapere che non lo digeriscono, spesso anche i medici hanno difficoltà a collegare i sintomi a un’intolleranza, mentre altre accusano una vera e propria intolleranza al lattosio che provoca diversi disturbi gastrici più o meno debilitanti. Gonfiore addominale, diarrea, presenza di fastidioso gas intestinale, dolori e crampi addominali, sensazione di pienezza, nausea, mal di testa o allergie e gorgoglio intestinale si manifestano spesso nei soggetti che assumono latte e derivati. Il lattosio è anche utilizzato come additivo e dolcificante e lo possiamo trovare anche in insaccati come il prosciutto cotto o i wurstel di cui il disciplinare di produzione ne consente l’aggiunta. Anche le case farmaceutiche ne fanno uso come eccipiente negli antibiotici o nelle pillole concezionali.
Il team di ricerca svizzero ha analizzato un gruppo di 14 persone per dedurne la capacità di digestione utilizzando la metabolomica, un metodo innovativo che permette di identificare la massa di molecole utili al nostro metabolismo. Da questi dati si è scoperto due nuove sostanze, il galattitolo e il galattonato che permetteranno di rivelare, essendo due biomarcatori, la presenza di lattasi nel corpo umano.
Brevettando l’analisi di queste molecole sarà facile, per il futuro, analizzare l’attività della lattasi senza doversi basare sui sintomi della cattiva digestione a posteriori. Basterebbe un esame del sangue per intuire carenze e predisposizioni a non digerire il lattosio e di conseguenza prevenirne le problematiche.
Si prevede di utilizzare questa scoperta anche per commercializzare un test rapido per il grande pubblico con il quale stabilire le capacità di digestione di ogni persona offrendo, in questo modo, validi consigli nutrizionali. L’importanza della scoperta si evince anche dalle percentuali di intolleranza che aumentano costantemente. In Svizzera l’80% della popolazione è in grado di digerire il lattosio ma, per esempio, in Cina la percentuale diminuisce al 15% e, in opposizione, in Danimarca il 96% non presenta problemi. Già più di 10 mila anni fa le popolazioni pastorali che consumavano il latte dei loro animali beneficiavano di una mutazione genetica che gli permetteva di digerire il latte producendo lattasi, l’enzima che solitamente scompare dopo l’infanzia. Ad oggi le campagne mediatiche contro e a favore dell’assunzione di latticini sono contrastanti e, in assenza di studi non opinabili è difficile capire quale sia la dieta perfetta anche per chi non è intollerante.
È utile, a prescindere, ricordarsi di leggere sempre attentamente i foglietti illustrativi e gli ingredienti utilizzati negli alimenti prestando attenzione, soprattutto a chi livelli di intolleranza molto alti, anche a liquori e farmaci.