In sala il nuovo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, una favola agrodolce che racconta l’Italia di ieri
e di oggi puntando un faro sulla Sicilia
Lontano 1943: un originale lavapiatti emigrato a New York, stile Forrest Gump, si innamora, corrisposto, della bella Flora, nipote del suo titolare. Ma la bella donzella è già stata promessa in sposa dallo zio al figlio di un potente boss mafioso. Come risolvere allora l’intrigata faccenda amorosa e convolare a giuste nozze? Basta chiedere l’aiuto del padre della bella Flora, rimasto però in Sicilia…dove però si sta combattendo la seconda guerra mondiale. L’unica è arruolarsi nell’esercito americano che si prepara per lo sbarco sull’isola: questo cambierà il corso della storia della Sicilia, dell’Italia, della vita di Arturo e Flora.
Ecco, in sintesi, la trama del secondo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, che rimarca ancora una volta la sua passione per le vicende legate al passato: con ‘In Guerra per Amore’ siamo in altri luoghi e in altri tempi rispetto al suo folgorante debutto con ‘La Mafia Uccide Solo d’Estate’, eppure bastano un paio di scene per ritrovare la stessa atmosfera.
Questa nuova pellicola racconta due avventure in una: da una parte quella sentimentale e privata, dall’altra quella bellica e storica nel cuore della Seconda guerra mondiale, incrociandole con una buona armonia narrativa. All’inizio la storia assume una parvenza di favola tra una vivace New York e una struggente Sicilia da cartolina.
Poi però la trama procede con una lenta progressione verso la consapevolezza della paura di avere a che fare con una potente organizzazione mafiosa che ha avvolto con i suoi tentacoli la vita politica, fino ad arrivare alla guerra, contenitore di situazioni avvincenti e foriera di un disastro che poteva essere evitato. Pif è un figlio della televisione, nel senso che ha fatto esperienza lavorando per MTV e facendosi notare soprattutto grazie alla serie documentaristica intitolata ‘Il testimone’. Il suo esordio cinematografico, ‘La mafia uccide solo d’estate’ è stato il caso dell’anno 2013, accolto benissimo da pubblico e critica e premiato in più di un’occasione – ad esempio con il David di Donatello per l’esordio migliore. “Cercavo un racconto che, mantenendo lo spirito del mio primo film, mostrasse un piccolo uomo davanti a grandi eventi storici. Un film che, nella migliore tradizione della commedia italiana, facesse scorrere su un binario parallelo una storia privata e la Storia. La nostra ambizione era dar vita, pensando con rispetto, umiltà e senso delle proporzioni, ad un capolavoro come ‘Tutti a casa’ di Luigi Comencini, e abbiamo cercato di farlo con una commedia ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Romantica, divertente ma anche amara perché mostra come un evento storico, apparentemente distante, abbia creato le condizioni per l’ascesa della mafia segnando la storia del nostro Paese, ha dichiarato il regista e protagonista della pellicola.