Il ”mammo” era una donna che ha cambiato sesso ma che ha conservato l’utero, successivamente riattivato
”Mater certa est” dicevano i romani, ma se avessero potuto prevedere cosa sarebbe successo ai nostri giorni, forse non sarebbero stati così sicuri. L’omosessualità e le sue varie forme sono sempre esistite, ma le opinioni degli uomini di fronte alla realtà spesso complessa del sesso sono state molto diverse, basti pensare che ancora oggi i pregiudizi sono tantissimi. Dunque, un tempo, remoto e anche non tanto lontano, la diversità era nascosta, soffocata, messa da parte, considerata una disgrazia. Oggi, sia per l’evoluzione economico-sociale della società, sia per il grande progresso fatto dalla medicina, situazioni estremamente complicate venivano vissute come un dramma o addirittura cancellate. Ma veniamo al caso di cronaca, che non è nuovo, ma che è comunque rarissimo: pare che ne siano successi tre nel mondo, anche se va precisato che i numeri non possono essere precisi. Alludiamo a quella donna inglese, nata donna ma uomo nel modo di pensare, di relazionarsi al sesso e anche per alcuni caratteri fisici, insomma un essere umano ”sbagliato” nel genere. L’abbiamo detto all’inizio, non è una rarità, gli omosessuali sono circa il 5% della popolazione di ogni Paese e di ogni continente, di ogni razza e religione, dunque si potrebbe dire qualificarla come una ”diversità naturale”. Questa donna, dunque, ha pensato di rivolgersi a delle associazioni che aiutano i casi difficili e ha voluto cambiare sesso, da donna che appariva ha voluto diventare uomo che si sentiva di essere. Fin qui, nulla di davvero strano. Al mondo sono centinaia coloro che vogliono cambiare sesso e lo fanno, magari con molta sofferenza, anche per le difficoltà di carattere sanitario, ma lo fanno e dicono di aver fatto bene a fare il passo.
Il caso ”inglese”, però, ha una variante. La donna diventata uomo aveva chiesto che le si conservasse l’utero. E qui bisogna aprire una piccola parentesi. Non ci sono, per ovvie regioni, molte notizie, il caso è troppo delicato perché ai giornali fossero offerti dettagli sulla vita privata della persona in questione. Fatto sta – e chiudiamo la parentesi – che ad un certo punto con una cura ormonale l’utero è stato per così dire riattivato. In poche parole, la donna diventata uomo a tutti gli effetti, anche sessuale, è rimasta incinta o, se si vuole, l’uomo è rimasto incinto di un bambino che, ed è una parte della notizia, è già nato e sta bene. L’altra parte, quella più mediatica, è che l’uomo ha avuto un bambino ed è quindi diventato mammo dal punto di vista della procreazione, ma è contemporaneamente padre nel senso che, essendo uomo, è padre di suo figlio. Dunque, è padre e madre di suo figlio, sempre che non abbia fatto ricorso all’inseminazioine artificiale, nel qual caso il padre sarebbe un altro anche se, presumibilmente, ignoto. Tutto bene quel che finisce bene, dice il proverbio, e se la persona in questione ha avuto un bambino, vuol dire che c’è stato il lieto fine. Però, i problemi giuridici e psicologici rimangono intatti, soprattutto i secondi, perché il bambino, crescendo,m si troverà ad avere un mammo che contemporaneamente è suo padre e qualche domanda, confrontando la sua situazione con quella di altri bambini, se la porrà di certo. I progressi della medicina sono stati enormi. Nel caso delle gravidanze, è stato possibile rendere mamme le donne entrate in menopausa di anni, ma la riservatezza che ha circondato la notizia di questa persona nata donna e devenuto uomo e che ha partorito un figlio da uomo la dice lunga sulla delicatezza della questione, soprattutto per le conseguenze che potrà avere sui figli, che non sono certo l’ultimo dei problemi.