Mail al giornale di Giuseppe Ticchio, candidato al Comites di Zurigo
Manuela buon giorno. Con molto piacere vorrei contribuire alla campagna elettorale per il rinnovo dei Comites per cui il Signor Petta ne ha dato inizio. Spero che possiamo creare le condizioni adatte per attirare attenzione ed interesse degli elettori. Certamente sarai tu a dire l’ultima parola. Un caro Saluto Giuseppe Ticchio.
Caro Giuseppe,
il nostro motto è vecchio (1991) ma sempre valido: SENZA PADRINI NE’ PADRONI. E’ tradizione de La Pagina dare voce e riportare in questa rubrica le opinioni di tutti i lettori. Pubblichiamo quindi volentieri la tua lettera e ti auguriamo, in questa occasione (Elezioni Comites), IN BOCCA AL LUPO!
Manuela Salamone
direttrice
Onore al Signor Petta per aver dato inizio, tramite La Pagina alla campagna elettorale per il rinnovo dei Comites. Nell’alveo dei diritti e della democrazia sono interessato ad inserirmi in questo dialogo sereno e costruttivo. Naturalmente il Signor Petta, giustamente, tira l’acqua al suo mulino, com’è giusto che sia, però tutto ciò non mi esime dal fare anche qualche mia considerazione.
Come il Signor Petta, anche io sono candidato, però nella “Lista il Ponte” e leggere le considerazioni del Signo Petta, come candidato e come persona, francamente mi allibisce con le sue considerazioni sulle quattro liste presenti nella circoscrizione consolare di Zurigo, avvitandosi su cinque nomi, compreso il suo.
Il Signor Petta, che ritengo sia una persona capace, non ha nessun potere di arrogarsi considerazioni su un ristretto numero di persone, delle rispettive quattro liste, e dimenticare gli altrettanti circa 80 candidati, compresi quelli della sua stessa lista. È un atto irriverente di fronte a tutti noi, spero che si corregga. Il fatto che alcuni personaggi delle altre liste non siano di suo gradimento non lo giustifica del non parlare bene degli altri che compongono le stesse liste, anche perché dietro ognuno di noi c’è storia ed esperienza nel mondo dell’emigrazione E senza aver fatto parte dei Comites, come Lei. Perciò non capisco perché Lei si ritiene immacolato e tutti noi altri no. Personalmente, sono in lista perché la gente della strada me l’ha chiesto, perché crede nel mio operato.
Non sono entrato per meriti politici, visto che non ho nessuna tessera, non sono entrato perché aspiro alla poltrona, non sono entrato perché aspiro al Cavalierato, non sono entrato per mettermi contro qualcuno. Sono entrato perché me l’ha chiesto la gente comune, perché la gente è convinta che io possa fare bene nell’interesse di tutti. Signor Petta, Lei capeggia la lista denominata “Associazioni Italiane in Svizzera”. Mi piacerebbe sapere di quali associazioni si tratta, visto che personalmente faccio parte di associazioni. Non sono stato interpellato per la composizione di questa lista, tantomeno ne ho sentito parlare. Come mai? Rispondere a questa domanda è sinonimo di trasparenza e rispetto degli elettori che, se decidono di votare questa lista, hanno il diritto di sapere a quali associazioni di riferimento sono diretti quei voti. Grazie.
Cordialmente
Ticchio Giuseppe
candidato nella lista “Il Ponte”
La risposta di Petta
Gentile Signor Ticchio,
onore anche a lei, che da avversario nell’agone politico, oltre alla faccia su una lista, oltre che presentarsi a riunioni amiche, e anziché parlare tanto e confrontarsi poco, accampando le scuse più peregrine, ci mette anche la firma e il pensiero. E onore anche a lei perché, pur attaccandomi, è uno dei pochi ad avere il coraggio di dire pubblicamente quello che pensa, che mi piaccia o meno. Spero vivamente che lei venga eletto, perché di gente che si candida e che viene eletta per presenziare a cene di gala, per presentarsi alle feste e atteggiarsi a tribuno con pomposi luoghi comuni, per poi mancare di coraggio quando se ne presenta il bisogno, nei Comites, nei Consolati e nella vita, gli italiani non ne hanno bisogno.
D’altronde, che coraggio ci possiamo aspettare da chi si candida per i Comites, quale nostro rappresentante, se poi allo stesso manca anche la buona creanza e la minima audacia, ad oggi, di partecipare a un dibattito pubblico o a una tavola rotonda? Dove si vuole che prendano coraggio coloro che non ne hanno nemmeno per presentarsi e ribattere sull’operato degli ultimi dieci anni?
Il coraggio, o lo si ha sempre, o non lo si ha mai… E molto più nelle cose piccole che nelle grandi si conoscono i coraggiosi, scriveva il poeta. A meno che non si consideri coraggio accettare un cavalierato. Nella sua lettera scrive che non prendo in considerazione gli altri candidati, sbagliando: su questo stesso giornale, settimane addietro, ho già scritto che nelle quattro liste ci sono persone per bene. Penso tuttavia che il peso di queste brave persone in seno al Comites, sempre che vengano elette, sarà modesto, visto che capilista decennali quali Alban, Da Costa e Putrino daranno loro poco spazio, abituati a destreggiarsi su quelle sedie fin dalla notte dei tempi. Spero di sbagliarmi, non sono infallibile e preferisco i dubbi alle certezze, ma ciò che penso scrivo, rischiando e pronto ad ammettere i miei errori, da uomo libero e trasparente, senza nessun interesse personale se non quello degli italiani in Svizzera, lasciati per 10 anni al loro destino.
Per finire, la invito a sottoscrivere la petizione contro IMU, TASI e TARI, proposta purtroppo dallo scrivente, insieme alla vera “gente comune” e a un associazionismo dell’emigrazione diverso da quello parolaio che da troppo tempo la fa da padrone.
Le auguro un’ottima settimana.
Gerardo Petta
Associazioni Italiane in Svizzera