Trovare nella memoria e nel ricordo del sacrificio di tanti lavoratori, le ragioni per un rinnovato impegno a favore delle comunità italiane all’estero
L’otto agosto è stata stabilita dal Governo italiano come la giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiani nel mondo. Tale data ricorda in primo luogo la spaventosa tragedia di Marcinelle in Belgio del 1956 Ma vuole ricordare, in generale, le numerose tragedie che nel corso degli anni hanno colpito tantissimi lavoratori e loro famiglie in ogni angolo del mondo. Come qui da noi in Svizzera, a Mattmark
Ogni anno, dopo la pausa estiva, alla ripresa dell’attività lavorativa, gli Italiani in Vallese si ritrovano a Mattmark, nell’Alto Vallese, per commemorare i caduti sul lavoro di quella tragedia che il 30 agosto 1965 strappò agli affetti familiari ben 88 lavoratori, di cui 56 lavoratori emigrati italiani, alcuni in giovane età, e tutte le altre migliaia di caduti nelle altri parti del mondo. A Mattmark, uccessivamente a tale tragedia, di incidenti ce ne furono degli altri. Alla fine dei lavori, il bilancio complessivo fu di 110 morti. È un appuntamento che ormai si ripropone da 46 anni, da quando quel maledetto fronte del ghiacciaio dell’Allalin, assieme all’ingordigia ed alla mancanza di buon senso dei responsabili del cantiere della diga, provocarono quella immane tragedia. Un appuntamento denso di emozione e umanità! Per la Comunità italiana in Vallese ed i suoi rappresentanti, Mattmark è diventata l’occasione per discutere dei problemi del mondo del lavoro dell’emigrazione italiana in Vallese, in particolare delle questioni legate alla sicurezza nei posti di lavoro. Ma è diventata anche il momento per fare un bilancio annuale dell’impegno sociale delle Istituzioni rappresentative degli Italiani in Vallese nei riguardi della Comunità, per ritrovare stimoli ad ulteriori iniziative, per ricordare a tutti, ed in particolare ai giovani, che se oggi sono stati fatti dei passi in avanti sulla via dell’integrazione e della crescita civile e sociale, lo si deve anche e soprattutto al sacrificio di quegli uomini.
Su questo terreno, tuttavia, occorre sottolineare come al di là delle parole di circostanza, le politiche dell’attuale governo rispetto agli italiani all’estero sono totalmente di segno negativo, rincorrendosi su tale terreno le decisioni continue di tagli ai servizi consolari, sulla scuola, sull’assistenza e sui fondi per il funzionamento degli stessi organi di rappresentanza. Una politica miope e di corto respiro che viene giustificata con le necessità di far quadrare i conti pubblici e ridurre l’enorme deficit accumulato nel corso degli anni. Come se di tutto questo fossero responsabili gli italiani all’estero, che, al contrario, con le loro rimesse hanno da sempre sostenuto la bilancia dei pagamenti italiani con l’apporto di valuta pregiata. In questo modo non si fa altro che :
– allentare i legami con le numerose comunità di italiani all’estero;
– creare situazioni di disaffezione rispetto all’Italia, soprattutto nei giovani;
– fornire un’immagine negativa della situazione italiana alle popolazioni locali, per il disinteresse che viene continuamente dimostrato, con ripercussioni negative sul made in Italy, fatto di prodotti, cultura e turismo. Dimenticandosi o facendo finta di dimenticare che i primi ambasciatori per tali prodotti sono gli italiani residenti all’estero. Inoltre, questo momento serve per ricordarci, ricordare e riflettere sulla situazione di altre Comunità che oggi si trovano ad affrontare gli stessi problemi che hanno vissuto i nostri padri e nonni al momento del loro arrivo in Svizzera. Molti tendono a dimenticare e si sente molto spesso dire che gli Italiani erano diversi rispetto ai nuovi migranti. Ma tutto questo è falso. Quindi, se si vuole veramente rispettare la memoria di quei caduti sul lavoro, ci si deve impegnare anche nei loro confronti, per non fargli subire le tante umiliazioni patite dagli emigrati italiani al momento del loro arrivo in Svizzera ed in Vallese.La giornata commemorativa è prevista per sabato 3 settembre 2011 a Mattmark, ai piedi del ghiacciaio dell’Allalin.
Sul luogo dove è deposta la lapide, si terrà la cerimonia religiosa e la parte ufficiale alla presenza delle Autorità italiane e svizzere. Alla fine, davanti alla chiesetta a valle, ci sarà l’aperitivo offerto come sempre dalla Colonia di Briga, Naters e Dintorni.
Domenico Mesiano Presidente del COMITES del Vallese