abbiamo intervistato alcuni rappresentanti dell multiculturalità della nostra scuola, chiedendo loro di parlarci dei loro Paesi in relazione all’Italia e alla Svizzera.
Laura:”Io sono nata in Svizzera, però provengo da Santiago de Compostela, in Spagna. Trovo che le tradizioni siano molto simili a quelle italiane.
Per quanto riguarda le differenze fra la Svizzera e la Spagna, preferisco la prima: prima di tutto per la puntualità dei mezzi pubblici che a Santiago de Compostela sono sempre in ritardo; poi, perchè la gente in Svizzera è molto più aperta di mentalità e più moderna.
Inoltre, il problema della crisi, in Spagna è molto presente, infatti, il tenore di vita qui è molto più alto: quasi ogni persona ha un lavoro e non si trova quasi nessuno che chiede elemosina in strada. Ho scelto di venire a studiare al Liceo Vermigli, perchè me ne hanno parlato bene.”
Manuela:“Sono nata in Arabia Saudita, ma sono originaria dell’Eritrea. Credo che fra l’Eritrea e la Svizzera vi siano molte differenze, in primis l’efficienza dei mezzi pubblici svizzeri, poichè in Eritrea vi è solo un treno utilizzato principalmente dai turisti. Nel mio Paese la gente è molto superstiziosa, perciò si tende a non viaggiare nemmeno in auto per paura di fare incidenti.
Fra un paio d’anni vorrei trasferismi a New York e andarmene dalla Svizzera”
Rebekka:“Inizialmente, avevo voglia di tornare in Brasile, ma ora mi sono abituata qui in Svizzera. Però, mi piace tornare nel mio Paese d’origine per le vacanze, per rivedere i miei familiari.Un motivo per il quale tornerei in Brasile sono le persone, che a differenza degli svizzeri, sono molto più calorosi, felici, apprezzano di più la vita e non si sente parlare di depressione in continuazione. Infatti, in Svizzera, sebbene il tenore di vita sia più alto, la gente non sembra essere felice e non si accontenta facilmente.
In Svizzera la vita è da un certo punto di vista più facile, per questo motivo la gente non valorizza ciò che ha. Un esempio pratico sono i giovani in Svizzera e il loro uso eccessivo di droghe che li rende irresponsabili, dimostrando di non prendere la vita sul serio. Questo è un ulteriore motivo per il quale vorrei tornare in Brasile, però penso al futuro di mia figlia, che potrebbe vivere conflitti politici, anche se credo che in 20 anni la situazione potrebbe migliorare.
Ho scelto di frequentare una scuola italiana per le opportuntà che mi dà, dato che con questo diploma potrò studiare in tutto il mondo. Inoltre, credo che l’italiano, nonostante non sia una lingua internazionale come l’inglese, sia molto importante. Un’ulteriore punto a favore della scuola italiana è quello del metodo d’insegnamento, che ritengo migliore rispetto a quello delle scuole svizzere.”
Lidia:“Veramente io sono nata a Roma e mi sono spostata in Corea alla tenera età di 4 anni, frequentando così le scuole elementari e medie coreane, che hanno un sitema un po’ diverso rispetto a quello italiano. Poi, a 15 anni sono tornata in Italia, frequentando 6 mesi in terza media. Così facendo, sono riuscita anche a migliorare il mio italiano, dato che è una lingua che parlavo solo con mio padre.
Successivamente, quando siamo arrivati in Svizzera, mi sono informata sul Liceo Vermigli e ho deciso in base al metodo d’insegnamento e alle materie che si studiano di venire qui.
In seguito, ho sentito le esperienze dei miei amici coreani e mi ritrovo soddisfatta della scelta che ho fatto.
La cosa bella di questa scuola è che ci sono ragazzi che provengono da ogni parte del mondo, che quindi hanno difficoltà linguistiche, e i professori ci giudicano anche con altri metri di giudizio.”
alessandra petracca & maria di gregorio