I boschi di Pedrogao Grande in fiamme: più di 60 morti. Ci sono bambini tra le vittime
Le immagini che giungono dal Portogallo del grande incendio scoppiato alle 3 di sabato mattina scorso, che ha interessato le foreste attorno a Pedrogao Grande, 160 km a nord di Lisbona, sono davvero disastrose. Le intere quattro aree della zona di Pedrogao Grande sono state devastate dalle fiamme dell’incendio innescato molto probabilmente da un fulmine, come afferma il direttore della protezione civile, Pedro do Carmo: “Sulla base delle informazioni raccolte in questo momento pensiamo, con un grande grado di certezza, che la causa sia stato un fulmine che ha colpito un albero secco”. Do Carmo ha precisato che però sarà necessaria un’indagine approfondita per confermare questa prima ipotesi.
La velocissima propagazione dell’incendio si deve alle “condizioni meteorologiche estremamente avverse” con temperature che superano da ieri i 40 gradi. Per domare l’incendio sono stati impiegati più di 2000 vigili del fuoco, supportati da circa 660 idranti veicoli, ma i forti venti che interessano la zona hanno reso difficile il loro lavoro. Pedrogao Grande ha una superficie di 128 chilometri quadrati, in cui vivono circa 4.000 abitanti, principalmente impiegati nei settori dell’agricoltura e della produzione tessile.
Una prima stima delle vittime segna almeno 62 morti di cui 4 bambini. Molti sono rimasti uccisi carbonizzati nelle auto mentre cercavano di fuggire, altri mentre cercavano di fuggire a piedi. In alcuni casi si parla di famiglie intere. Il governo di Lisbona ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.
“Le autorità portoghesi, con cui l’ambasciata d’Italia è in costante contatto, hanno escluso la presenza di italiani tra le vittime finora identificate”, riferisce la Farnesina. “È la più grande tragedia provocata da incendi boschivi che abbiamo avuto negli ultimi anni” ha commentato il primo ministro portoghese Antonio Costa.
Gli aiuti dall’Europa
Spagna e Francia hanno inviato mezzi aerei per aiutare il Portogallo a lottare contro le fiamme. Anche l’Italia, ha inviato due Canadair CL 415 del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, diretti in Portogallo, a Montereal, per concorrere allo spegnimento dei vasti incendi che, anche a causa delle elevate temperature, stanno interessando le regioni di Bragança, Lisboa, Setúbal, e Santarém. La fitta nuvola di fumo creata dall’incendio rende però molto difficile l’intervento dei mezzi aerei. Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha attivato il meccanismo di assistenza della protezione civile Ue.
Il presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di solidarietà e cordoglio al presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa: “Seguo con profondo sgomento, insieme a tutti gli italiani, le drammatiche notizie che giungono in queste ore, a seguito dei violentissimi incendi che stanno sconvolgendo l’area di Pedrógo Grande. Nel rinnovare la piena e immediata disponibilità dell’Italia, già avanzata dal Governo, ad offrire ogni forma di aiuto e sostegno ritenuti necessari, porgo a nome del popolo italiano e mio personale, sentimenti di profondo cordoglio”.
Le polemiche
Da parte sua il presidente Marcelo Robelo de Sousa ha detto che “non era possibile fare di più. Questo tipo di situazione è imprevedibile”. La frase però innesca subito la polemica perché secondo alcuni specialisti c’è stata una mancata prevenzione che avrebbe potuto almeno limitare i danni della tragedia. Luciano Lourenço, del nucleo di ricerca sugli incendi dell’Università di Coimbra parla di un “piano di difesa delle foreste approvato da tempo è rimasto sulla carta”.
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