È stato arrestato all’aeroporto di Bari l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, al centro delle inchieste sulla sanità in Puglia e su un giro di escort che sarebbero state portate anche nelle residenze del premier Silvio Berlusconi.
Il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, ha spiegato che Tarantini sarebbe stato fermato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e perché ci sarebbe un pericolo di fuga oltre ad un “forte inquinamento delle prove’’. La stessa accusa è a carico anche di altre tre persone: Alessandro Mannarini, Stefano Iacovelli e Massimiliano Verdoscia.
Un altro colpo di scena nelle inchieste baresi, dopo quello delle rivelazioni sul Corriere della Sera il 9 settembre scorso dei verbali degli interrogatori resi da Tarantini.
Delle sei indagini della Procura di Bari su presunti reati compiuti nella gestione della sanità in Puglia, cinque ruotano attorno a Gianpaolo Tarantini.
Tre indagini sono dirette dal pm Giuseppe Scelsi. La prima è quella sul giro di donne nel quale Tarantini è indagato per favoreggiamento della prostituzione.
L’imprenditore – secondo l’accusa – avrebbe fornito donne ad esponenti politici bipartisan per far ottenere benefici economici alle sue società che commercializzano protesi sanitarie.
La seconda è quella sulla rete di corruzione che Tarantino avrebbe costituito per vendere le protesi.
La terza è sul giro di cocaina: l’imprenditore è indagato per la cessione di droga fornita ad amici e conoscenti che partecipavano alle sue feste. Altre due indagini sono dirette dal pm Roberto Rossi. La prima riguarda il sistema messo in piedi dal 2001 al 2004 da Tarantini che, grazie a conoscenze politiche, sesso, viaggi e festini a base di cocaina, promuoveva le sue società.
La seconda indagine dei pm Rossi e Lorenzo Nicastro riguarda invece gli accreditamenti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) presso la Regione Puglia.
Anche da questo fascicolo emerge che Tarantini avrebbe inviato prostitute per avvicinare politici del centrosinistra regionale.Inchieste di Bari
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