Una donna di 72 anni positiva al virus dell’influenza A è deceduta il primo novembre all’ospedale Cardarelli di Napoli: l’anziana donna era affetta da gravi patologie di tipo respiratorio.
Il giorno dopo è stata la volta di un’altra donna di 42 anni:broncopolmonite da H1N1 la diagnosi del decesso, come si apprende dalla direzione sanitaria dell’ospedale. La donna è giunta al Cotugno dall’ospedale di Vico Equense: portata nella prima divisione malattie infettive la mattina del 26 ottobre, il giorno dopo è stata trasferita in rianimazione. La donna non aveva patologie pregresse.
Aveva invece solo 11 anni la piccola E.D., morta nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli: era affetta da influenza A, come è stato accertato dopo il decesso, e questo caso – diverso dagli altri, nei quali le vittime soffrivano di gravi malattie pregresse – suscita dubbi e rinnova la preoccupazione tra la gente. La piccola, residente a Pompei, faceva sport ed era sana sotto tutti i punti di vista: pochi giorni fa ha avvertito i primi sintomi, febbre e astenia, e nel giro di due giorni le sue condizioni sono diventate disperate, fino alla morte.
È la dodicesima vittima italiana da settembre, (quattordici in tutto aggiungendo le due signore morte al Cardarelli e al Cotugno) la sesta a Napoli (dove in tutto, sempre aggiungendo le due anziane signore decedute dopo la piccola, si registrano 8 vittime) e la prima tra i bambini. Nella frazione Tre Ponti di Pompei, dove la ragazzina viveva con i genitori e i due fratellini, il dolore è pari alla paura, ma gli esperti ribadiscono l’invito ad evitare allarmismi.
“Prima di formulare ipotesi aspetterei il risultato dell’esame autoptico, per capire se alla base del decesso possa esserci stata una malformazione congenita”, dice Maria Triassi, direttrice del dipartimento Igiene ospedaliera dell’azienda universitaria Federico II di Napoli.
L’igienista cita i dati della Società italiana di pediatria, secondo i quali attualmente in Italia ci sarebbero circa 3 milioni di bambini con l’influenza A, “con un decorso benigno della malattia: solo qualche giorno di febbre”. “Purtroppo – sottolinea la Triassi – in ogni epidemia influenzale, di qualunque tipo, possono esserci dei casi gravi. Per la normale influenza stagionale, la media è di 7 decessi ogni 10 mila casi”.
Anche Enrico De Campora, direttore sanitario dell’ospedale Santobono di Napoli, dove è morta la piccola, ritiene che le normali precauzioni siano più che sufficienti per chi è stato a contatto con la bambina. A suscitare profonda impressione è stato anche il decorso fulmineo della malattia. La piccola ha infatti avvertito i primi sintomi influenzali nella giornata di mercoledì 28: è stata visitata dal medico di base che le ha prescritto la tradizionale terapia per questi casi.
I farmaci però non sono riusciti a domare la febbre, e così i genitori hanno ricoverato la figlia nell’ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati (Salerno), comune confinante con Pompei. Le condizioni della bambina si sono aggravate ora dopo ora, fino alla decisione di trasferirla al Santobono di Napoli, ospedale di riferimento per le patologie pediatriche.
Ma il quadro clinico della piccola paziente era già compromesso: durante il trasporto in ambulanza, il medico a bordo ha dovuto effettuare due interventi di rianimazione. La paziente è giunta a Napoli, ma ha smesso di vivere nel pomeriggio di domenica, 40 minuti dopo il ricovero al Santobono.
Visti i sintomi, i medici hanno effettuato il tampone: i risultati sono stati di positività al virus H1N1. La piccola, benché vivesse a Pompei, frequentava la prima media nel vicino comune di Scafati. Il sindaco Pasquale Aliberti ha convocato un tavolo operativo con il direttore sanitario dell’ospedale e con il responsabile dell’Unità operativa prevenzione collettiva per stabilire “insieme una linea di azione e di intervento e, in caso necessario, drastici interventi di profilassi o di chiusura delle scuole”.
Intanto sono ulteriormente peggiorate le condizioni della bambina bolzanina di 11 anni ricoverata a Innsbruck (Austria). Il quadro cardiocircolatorio è peggiorato notevolmente. Al Cotugno di Napoli sono attualmente ricoverati 43 pazienti, 5 dei quali in Rianimazione. Destano preoccupazioni le condizioni di quattro pazienti, tra cui la donna di Castellammare di Stabia (Napoli), di 32 anni, che ha partorito una settimana fa, e la ragazza di 18 anni, cerebrolesa, arrivata sabato 31 dall’ospedale di Aversa (Caserta).
Sei nuovi pazienti sono stati ricoverati invece al Policlinico Gemelli di Roma. Tra questi c’è un adulto in rianimazione, per ora considerato ‘caso sospetto’, e una bimba in terapia intensiva, che aveva già patologie pregresse.
Complessivamente sono 11 i pazienti ricoverati per l’influenza A al Gemelli: quattro bambini con patologie pregresse, di cui due in terapia intensiva e altri due in isolamento pediatrico, sei adulti ricoverati nel reparto di malattie infettive e uno sospetto in rianimazione, nel reparto di terapia intensiva.
In Puglia inoltre si registrano quattro casi ‘gravi’ e due bambini sotto osservazione, tutti ricoverati in rianimazione.
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