È più vicina in Europa la vaccinazione contro l’influenza A/H1N1, dopo il via libera alla commercializzazione di due vaccini da parte dell’Agenzia europea per il controllo sui farmaci (Emea). Mentre i casi nel mondo continuano ad aumentare e il virus è ormai presente in 191 Paesi, con un numero di morti che sfiora i 4.000, si guarda al vaccino come all’arma vincente per limitare la diffusione dell’influenza A. È così anche per il mondo del calcio, tanto che il commissario tecnico della Nazionale italiana, Marcello Lippi, ha detto che si sta valutando l’ipotesi di vaccinare i giocatori di tutte le squadre contro l’influenza A.
“È soprattutto la contagiosità fortissima di questa influenza che ci preoccupa’’, ha detto. I due vaccini approvati in Europa sono prodotti dalle aziende Novartis e GlaxoSmithKline. Entrambi contengono adiuvanti, ossia sostanze che ne potenziano l’efficacia, e per assicurarne la disponibilità prima dell’inizio dell’autunno il Comitato dell’Agenzia per i medicinali per uso umano ha accelerato la procedura per l’autorizzazione ed ormai sono attese a breve le autorizzazioni al commercio da parte dei singoli Paesi europei.
Nonostante i dati delle sperimentazioni in corso negli Stati Uniti indichino che è sufficiente una sola dose, in attesa di ulteriori conferme il Comitato dell’Emea raccomanda due dosi per adulti e bambini. La corsa alla vaccinazione procede a grandi passi anche in Australia, dove nei prossimi giorni si prevede di distribuire i primi 5 milioni di dosi. Una corsa che, però, rischia di vedere decisamente indietro i Paesi poveri: è la preoccupazione che il ministro egiziano della Sanità, Hatem el-Gabali, ha prospettato all’ambasciatore degli Stati Uniti, Margaret Scobey. Si teme un’ingiusta distribuzione del vaccino, che vede i Paesi ricchi privilegiati a discapito di quelli poveri.
Nel frattempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è intervenuta in materia di farmaci antivirali: non ne raccomanda l’impiego a scopo profilattico, ma considera importante somministrarli tempestivamente per ridurre il rischio di complicanze.
Sui casi di resistenza ad uno dei due farmaci di questo tipo utilizzati, l’oseltamivir, l’Oms ha rilevato che rimangono sporadici e rari.
Il virus, intanto, continua a colpire in tutta Europa. In Russia per la prima volta una scuola è stata chiusa dopo che 19 studenti sono stati colpiti dall’influenza A. È accaduto nella zona settentrionale del Paese, a Murashi. In Italia un uomo di 85 anni è stato ricoverato a Prato per le complicanze dell’influenza A. A Napoli, infine, la guarigione di un alunno in una scuola media non è riuscita ad evitare psicosi e proteste tali da mandare il traffico in tilt.
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