Il numero delle vittime dell’influenza A nel nostro Paese è arrivato a 32, dopo che sabato 7 sono deceduti un anziano affetto da mieloma ricoverato a Torino e una bambina di 8 mesi a Napoli.
E sempre a Napoli, un neonato di 25 giorni è stato ricoverato all’ospedale Cardarelli con una polmonite risultando positivo allo stesso test.
Secondo l’epidemiologo Donato Greco “almeno 700 mila italiani si sono ammalati, di questi 200 mila sono bambini sotto i 14 anni”.
Intanto, il viceministro per la Salute Ferruccio Fazio, ha sottolineato che “non è più un’influenza ma una pandemia. Questa – ha continuato – semmai è più leggera di quanto può essere l’influenza stagionale” che lo scorso anno ha causato 8 mila morti. “Mi rendo conto – ha aggiunto – che le morti dei giovani colpiscono emotivamente”.
Fazio ha poi spiegato che “parte dell’allarmismo è dovuto all’allarme che c’è stato in passato per altre pandemie, come l’aviaria e la Sars. Ci spaventano perché non le conosciamo – ha concluso – e perché sono comunque molto contagiose”.
“Consiglio a tutti di fare il vaccino stagionale, quello periodico, diciamo ‘normale’” è stato invece l’appello lanciato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che, per quanto riguarda l’influenza A, ha raccomandato: “Sì ad avvertenze e precauzioni, ma no al panico: dobbiamo comparare i decessi per l’influenza A con quelli che ogni anno fanno le influenze normali, siamo nel campo degli impatti ancora lievi”.
È tornata a parlare di influenza A anche il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini che ha dichiarato di non aver fatto il vaccino: “Ritengo di essere una persona sana – ha infatti spiegato la Gelmini – che non ha malattie croniche, e credo che pur senza sottovalutare questa influenza non dobbiamo esasperare i toni e creare inutili allarmismi”.
Il ministro ha ricordato di essere contraria “alla chiusura delle scuole, perché creerebbe solo enormi problemi di gestione dei bambini da parte delle famiglie”. “Come ministero dell’Istruzione, insieme a quello della Salute – ha aggiunto – stiamo monitorando quanto accade all’interno delle scuole italiane e abbiamo individuato una procedura precisa laddove si verifichino casi di influenza”.
“Questo è un virus mediatico. Non discuto il fatto che ci si trovi di fronte ad una pandemia e che questa provochi vittime, ma l’esposizione sui mass-media è ingiustificata” è stato invece, il commento di Alberto Ugazio, presidente della Commissione Vaccini della Società Italiana Pediatria, intervenuto ai microfoni di CNRmedia.
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