Reagiscono gli oppositori all’iniziativa contro le armi che sentono minacciate le loro passioni. Tra i più infervorati, collezionisti, cacciatori e soprattutto tiratori che difendono il loro sport: “Non è pericoloso “.
Tra meno di un mese si voterà per l’iniziativa lanciata da diverse organizzazioni “Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi”. Depositata nel 2009, l’iniziativa è stata respinta dal governo e dalla maggioranza del parlamento. Tocca adesso ai cittadini elvetici esprimersi sulla proposta.
Le richieste sono chiare e ben definite: i promotori credono che il possesso di armi da fuoco possa in un certo modo favorire chi avesse delle brutte intenzioni, o passasse dei periodi difficili, a lasciarsi andare a gesti avventati quali omicidi e suicidi. Nel testo ufficiale dell’iniziativa si chiede a chi avesse intenzione di acquistare armi o munizioni da fuoco di presentare delle motivazioni valide che lo costringono a detenere l’arma e le capacità manuali per l’utilizzo; che venga proibita la detenzione di armi per il tiro a raffica e di fucili a pompa per uso privato; che vengano realizzati ambienti volti a custodire le armi d’ordinanza militari; che la Confederazione tenga un registro delle armi da fuoco e, infine, che le armi d’ordinanza non siano cedute ai militari dopo essere stati prosciolti.
Non pochi gli oppositori dell’iniziativa tra i quali l’Unione democratica di centro, i partiti liberale, radicale, popolare democratico e borghese democratico, la Lega dei Ticinesi, le organizzazioni di tiro sportivo, di cacciatori, di armaioli e militari, molti dei quali vedono minacciati i loro interessi. Cacciatori e collezionisti saranno costretti a privarsi delle loro armi. La federazione sportiva svizzera da tiro (FST) vede nell’iniziativa popolare un attacco alla libertà e ai valori svizzeri e una minaccia per le loro manifestazioni. Nel tiro sportivo gli svizzeri hanno ottenuto innumerevoli successi internazionali tra cui 20 medaglie olimpiche. Secondo molti degli oppositori, non è questo il modo giusto per garantire una maggiore sicurezza alla popolazione svizzera perché non è la privazione delle armi che frena le brutte intenzioni di un malintenzionato. Viene richiesta, inoltre, un’analisi più approfondita delle tragedie mortali se siano esse causate da armi da fuoco regolarmente registrate o meno. Molti sono dell’idea che dietro questa iniziativa ci sia l’intenzione di eliminare l’esercito visto che tra i promotori dell’iniziativa figura anche il Gruppo per una Svizzera senza esercito. Ed invece proprio dagli ambienti militari arrivano giudizi favorevoli all’iniziativa: secondo alcuni ex ufficiali dell’esercito l’approvazione non vorrebbe dire per forza la fine dell’esercito militare ma porterebbe piuttosto alla riduzione di possibili tragedie. Un recente sondaggio realizzato per conto della radiotelevisione SRG SSR registra una maggioranza schiacciante dei sì con il 52%, contro il 39% dei contrari. A poco meno di un mese dal voto, l’iniziativa sembra quindi volgere a favore dei promotori.
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