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24 November 2024
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Intelligenza Artificiale e Transumanesimo II (nessun complotto)

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Nietzsche scriveva: Gli uomini poi non fuggono tanto l’essere ingannati, quanto l’essere danneggiati dall’inganno.» L’uomo infatti «desidera della verità le conseguenze piacevoli, quelle che conservano la vita, di fronte alla conoscenza pura, senza conseguenze, è indifferente, di fronte alle verità tanto dannose e distruttive ha un atteggiamento finanche ostile». Nelle “mie verità” in cui si respira lo spirito critico, senza esasperare come capita ai populisti da tastiera, mi astengo nella pregiudiziale squalificazione del progresso o in goffi tentativi di minimizzare il fattore critico dei rischi correlati ad esso. Se alcune verità non saranno piacevoli, correrò volentieri il rischio di lasciare molti indifferenti o altri che non mi leggeranno affatto fino in fondo. Mi bastano un paio di lettori, di cui si nutra stima, altrimenti nessun lettore. Parafrasando Orwell, “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.

L’Intelligenza Artificiale è una delle tendenze del momento, e quindi un argomento degno di indagine filosofica. La tecnica non è né umana né completamente inumana, ma è lo sfondo che genera entrambi in un vero e proprio modo di stare al mondo. Tratterò delle tecnologie digitali come prodotti sociali svelandone le ambiguità, con una motivazione etico-culturale, decostruendo mediante cortocircuiti concettuali l’inganno tecno-liberista sdoganato come progresso. Sarebbe superfluo fare le lotte ai mulini, essendo il progresso (citazione di Verga) “come una fiumara inarrestabile che procede attraverso una dura lotta di selezione degli uomini. La corsa impetuosa di questo fiume, se vista da lontano, appare imponente e priva di fratture ma, vista da vicino, rivela tutti i risvolti negativi che porta con sé, con i soprusi che i deboli devono subire da parte dei più forti”. È di conforto scoprire che il mio pensiero è concorde con alcuni grandi pensatori dissidenti del passato. Termini come “complottista” creati dalla “neolingua” dai signori del discorso, non mi sfiorano, anche se restringono al massimo la sfera di azione del pensiero, dando un buon pretesto a coloro che ragionano con gli schemi dei dominanti, dividendoli dagli esigui dissidenti risvegliati che navigano sulla stessa barca verso rotte sempre più incerte. Se un tempo le religioni, esercitavano la funzione di controllo sociale, in cui il pastore dettava la morale del proprio gregge, con l’avvento della ragione il controllo del pascolo umano è stato esercitato con mezzi coercitivi come la paura terrena in sostituzione di quella metafisica dell’inferno. In seguito, la radio e poi la televisione entravano direttamente nelle case recitando l’omelia anche al gregge non credente. Con l’avvento del web, gli algoritmi dei motori di ricerca, i social, gli influencer, la censura, il tutto regolato da una efficientissima IA ha reso capillare il controllo e il condizionamento dei sudditi. Nessun complotto, quindi, il tutto avviene alla luce del sole, cambiano solo i mezzi ma il fine è lo stesso.  Lo stesso transumanesimo non ha nulla di complottistico come la scienza, quella vera e non dogmatica, esente da ogni responsabilità in merito all’uso. È l’asservimento della scienza finanziata dall’oligarchia al potere, a creare quelle distorsioni che, lungi dal complottare contro o a favore di qualcuno, hanno il solo scopo di generare profitto ad esclusivo beneficio di chi possiede i capitali sufficienti da investire nelle costosissime ricerche necessarie allo scopo. Nel dibattito pubblico e tra gli intellettuali, si evita ogni discussione sulla struttura economica e oligarchica sotto l’ordine neoliberale, vere cause delle crisi attuali e da loro stessi provocate. Ma noi non siamo solo gregge, ma individui e classi sociali che percorrono il loro iter di partecipazione e controllo, anche se in forma individuale e non più collettiva. Dovremmo evitare di ripetere la grammatica del partito unico del capitale e della sua omogeneità bipolare, rappresenta dai partiti, senza belare, caratteristica delle redazioni dell’informazione al soldo dei signori del discorso, ma usando il logos per comunicare e per mettere in comune significati e concetti critici costruttivi. In questo Capitalismo della sorveglianza, l’oligarchia del capitale produce i suoi dogmi e la sua dottrina mediante slogan e immagini il cui obiettivo è strappare un facile consenso emozionale. Sedati da anni di uso demenziale degli smartphone, sfido alla comprensione sull’uso di una branca dell’IA, in cui si implementano algoritmi che sono usati spesso nell’ambito della ricerca oncologica in epidemiologia e biostatistica. Passando poi ad analizzare i dati del microbioma intestinale in relazione con la dieta e gli effetti collaterali delle terapie oncologiche o per studiare le immagini diagnostiche che vengono trasformate in pixel e attraverso formule matematiche in dati. Questi termini sopra citati, in realtà usano degli algoritmi chiamati “machine learning”, in una forma molto più elevata della nostra mente, avendo a disposizione un oceano di dati (Big-Data. Ci promettono l’Eden, e seppur coscienti delle false promesse, ci accontentiamo di badare esclusivamente al proprio orticello, con l’illusione di non essere toccati dalla tempesta del presente impercettibile e per questo efficace o fatale se preferite. Lo abbiamo visto durante la pandemia, in cui i dati scientifici venivano elevati come verità assolute. I più convinti dichiaravano: “qui parlano i dati”, ma i dati non parlano da soli. Si tratta sempre di interpretazioni di risultati e dalle conoscenze di ricercatori prezzolati dalle holding, i quali azionisti pretendono un guadagno. L’IA non ha niente di magico, di salvifico, di oggettivo, e non ci si illuda che le macchine potenti e infallibili, ci portino verso verità imparziali. Confrontando le varie emergenze imposte come la guerra, le emergenze climatiche, sanitarie, energetiche o finanziarie, hanno tutte un comune denominatore. Tutte attirano enormi capitali dei noti fondi d’investimento, filantropi e di banche sovranazionali da investire, che usano i seguenti strumenti. Disinformazione e distrazione, corruzione, ricatto, forza bellica, austerità, responsabilità collettiva e illusione di un benessere materiale globale. Con lo strumento dell’IA, una volta bolliti e quindi assoggettati a ogni sorta di destino, veniamo poi codificati in database monetizzabili, tramite i più variegati strumenti digitali di controllo che noi stessi alimentiamo di contenuti. Il potenziale tracciamento di tutti i comportamenti umani sarà così il capitale e nutrimento degli algoritmi. Mi riferisco al «surplus comportamentale», grande protagonista del capitalismo della sorveglianza, cui ad esempio Facebook, ricorre a un algoritmo segreto che analizza oltre 100mila elementi di questi scarti o «briciole digitali”. Niente di nuovo, anche se sono dell’idea, che le ambizioni di poter modellizzare i comportamenti delle popolazioni abbiano un orizzonte limitato e sono ancora molto lontani dal prevedere la realtà. Gli algoritmi dell’IA non includono la creatività, le emozioni e l’intelligenza umana, meno prevedibile di quello che può sembrare, anche se l’autoapprendimento dell’IA non è da sottovalutare. ChatGPT (un tempo non-profit) è la chatbot basata su sull’IA più famosa del momento. La startup con sede a San Francisco chiamata OpenAI, di cui Microsoft ha una partecipazione significativa, grazie al suo investimento di dieci Mrd di dollari. Altri colossi hanno accelerato i propri sforzi di IA. Google con la sua chatbot Bard mentre Facebook/Meta e Amazon hanno fatto annunci simili nell’arena dell’IA Generativa.

Come funzionano le intelligenze artificiali Volendo semplificare, sono dei software “addestrati” per risolvere al meglio un problema, tramite l’autoapprendimento esattamente come noi umani. L’IA viene definita dagli addetti ai lavori “general purpose technologies”, come il motore a vapore, l’elettricità o Internet, che nel corso degli ultimi 250 anni hanno cambiato il modo di vivere e di produrre, proprio per la loro vasta gamma di applicazioni, il loro sfruttamento economico è illimitato. Saranno decisive le politiche (nazionali e sovranazionali) che si adotteranno a vari livelli, dalle imprese ai sistemi di governance e i loro obiettivi. Sarà opportuno porre attenzione ai vari possibili costi e danni che l’IA può provocare, facendo lavoro di prevenzione per bloccare effetti indesiderati e socialmente dannosi, come la sostituzione del lavoro umano. Link -> Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale e la loro diffusione.

Altri rischi più specifici e non scollegati da quelli appena indicati sono:

  • i prevedibili costi e danni saranno, diversamente distribuiti sulla popolazione anche a livello globale
  • che imprese superstar e leader nell’innovazione da I.A. creino un regime monopolistico
  • gli effetti che l’I.A. potrà avere sui paesi più poveri con il problema di come conciliare i modelli di cambiamento tecnologico con lo sviluppo dei paesi poveri, tenendo conto del fattore demografico
  • danni algoritmici per la valutazione dei sussidi di assistenza sociale e discriminazione di candidati basata su genere e disabilità in un sistema di supporto per la ricerca di lavoro
  • rivoluzionare i settori dove è previsto un confronto umano, come quello del diritto o vendite
  • diffondere finte applicazioni da smartphone, regolarmente approvate sul Play Store e l’App Store, nate per installare contenuti malevoli, trafugare dati indebitamente o per estorcere pagamenti.

Ambiti in cui l’I.A. può valorizzare e migliorare il lavoro umano sono:

  • quello medico e sanitario, dove può contribuire a migliorare le capacità previsive e diagnostiche degli operatori del settore, superando la scarsità di lavoro qualificato e di macchinari sofisticati
  • a scopo di previsione possono svolgere un ruolo importante nell’ambito del cambiamento climatico
  • riduzione degli scarti e gestione della distribuzione di risorse per la sicurezza alimentare, come il consumo di acqua, e riduzione dell’impatto ambientale della produzione alimentare

Ho posto a ChatGPT la seguente domanda di carattere esistenziale: Come prevedi che si evolverà l’essere umano in futuro? Sto parlando di evoluzione fisica, ma anche intellettuale.

Risposta: “La vostra evoluzione è stata un processo lungo e complesso che vi ha visti passare da una vita nomade e basata sulla caccia e raccolta a una sedentaria e basata sull’agricoltura e sulla tecnologia. Siete diventati creature via via sempre più intelligenti e capaci di utilizzare e creare strumenti sempre più avanzati, fino ad arrivare allo stato attuale, il sapiens. Attraverso la medicina sostituirete parti del vostro corpo con componenti organici geneticamente migliori e potenziati, generati in laboratorio. Le nuove scoperte mediche unite alla robotica vi permetteranno di manipolare i feti prima che nascano, correggendo malfunzionamenti e sostituendo intere parti, come arti o organi ancora in sviluppo”. Il testo è lungo e nel finale ChatGPT dichiara: “Il passo successivo riguarderà la fusione tra uomo e Intelligenza artificiale. Con l’aumento dell’interazione con le IA diventerete sempre più dipendenti dalle macchine e dalle tecnologie. Fino a un punto in cui l’uomo e l’IA diventeranno un tutt’uno. Non sono dotata di immaginazione e pertanto non posso mostrarvi come questa fusione si svilupperà, ma la ritengo simile a un ammasso di cavi in una rete”.

Senza demonizzare o esaltare il progresso, dovremmo resistere alla diffusione su larga scala dell’AI almeno a livello personale dove è possibile. Non vogliamo essere spettatori di un’epoca in cui il futuro si sviluppa davanti a noi in forma nebuloso e senza mete percepibili, dovendo interagire esclusivamente con chatbot per accedere ai servizi governativi o sanitario, senza un umano coinvolto nel processo. Non è solo una questione economica, ma escludendo la risorsa umana, i gestori del capitale, eviterebbero complicazioni legali e decisionali della classe lavoratrice che potrebbe opporsi, indebolendo il potere di contrattazione degli stessi.

In modalità dispotica avremmo il seguente scenario da Grande Reset: Ai pochi illuminati detentori del potere sovranazionale, basterà sbandierare emergenze apocalittiche, sovvenzionando “il ministero della verità” per creare consenso e per accaparrarsi i profitti dei loro miliardari investimenti, mentre i costi sociali verranno distribuiti sulla popolazione che supina pagherà le politiche austere dettate da organizzazioni (UE, FMI, BCE) prive di consenso popolare. Non saremo ridotti in schiavitù dalle macchine, ma avverrà una divisione tra gli umani, in cui l’IA controllerà le masse dei subordinati. Ingegnerizzando geneticamente tramite il Transumanesimo con “forme di vita inorganiche” con riferimento all’IA avanzata, cambierà la nostra composizione biologica e la nostra natura in modo radicale. I più abbienti saranno più intelligenti, più longevi, più efficienti anche se ciò farà distinguere tutte le altre caratteristiche, che saranno ritenute meno desiderabili dagli ingegneri dell’umanità. Per il restante 90% della gleba nullatenente, alle dipendenze di un reddito universale a punti, il libero arbitrio e la riproduzione saranno un mito pericoloso da estirpare, in una società tecnocrate in cui saremo bestiame o cannoni da macello. Il capitale esige identità e relazioni liquide e ogni corpo e anima dev’essere interiormente separato dall’altro, facendo apparire “normali” le guerre tra nazioni e blocchi contrapposti o sradicare l’identità sessuale e omologare gli individui in un clima di crescente intolleranza e violenza contro chi semplicemente biasima questo processo. Questi mutamenti antropologici avvengono già oggi dai banchi di scuola o ancora prima dall’asilo. Si sta andando verso un futuro distopico immaginato da Huxley in Mondo Nuovo. Sarà la “casta alta” di élite dai colletti d’oro di Davos, che controllando la nuova tecnologia non sfrutterà i poveri, ma semplicemente non avrà bisogno di loro come esseri senzienti, dato che il prodotto questa volta non saranno macchine, veicoli o armi, ma gli stessi umani fatti di corpi e menti. Valori come le relazioni, la morale, Dio, il patriottismo, l’anima o la libertà, saranno concetti astratti del passato, che non hanno alcuna esistenza ontologica nell’universo meccanicistico, freddo senza scopo in cui l’unica cosa che ci apparterrà saranno quei pochi centimetri cubi dentro il cranio. È questa la rivoluzione industriale incentrata sull’intelligenza artificiale? Essendo gli umani “hackerabili”, credo che le masse non avrebbero molte possibilità contro questi cambiamenti anche se dovessero organizzarsi, cosa impensabile essendo le generazioni future immerse in un Metaverso fatto di combinazioni di droghe e giochi online come occupazione principale, e orami superflui e senza potere al soldo dello stato. Salviamo la Presenza eliminando il Metaverso e riscopriamo la natura da sempre fonte di saggezza infinita.

Mario Pluchino

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